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della Conferenza Episcopale Italiana

Cagliari / L’8xmille per disabili e uomini in difficoltà

L’8xmille anche alle case della Comunità «Papa Giovanni XXIII»
7 Luglio 2023

Su il Portico (Cagliari) un nuovo appuntamento “8xmille” firmato da Maria Chiara Cugusi che ci racconta delle case della Comunità Papa Giovanni XXIII a Cagliari, situate in una struttura messa a disposizione dalle suore di San Francesco d’Assisi, dove gli ospiti vivono come in famiglia.

La prima, «Madonna della Tenerezza», è una realtà di accoglienza a conduzione familiare, dove i responsabili, Roberto Vargiu e sua moglie Barbara Aresu, insieme ai loro tre figli naturali, ora tutti maggiorenni, da 27 anni accolgono bambini orfani, fragili o con grave disabilità.

«Pensiamo – spiegano – che tutti abbiano bisogno di sentire che c’è qualcuno disposto a dedicarsi a loro, a tempo pieno».

I progetti, portati avanti grazie ai fondi 8xmille (10.000 euro ricevuti dalla Diocesi nel 2022 per tutti gli interventi della Comunità) «variano a seconda della condizione e della possibilità di un eventuale rientro nella famiglia di origine. I minori con disabilità grave possono restare con noi in modo definitivo».

R., 10 anni, è arrivata circa un anno fa da Kabul, dopo che, con la presa del potere da parte dei talebani, la struttura in cui era accolta è stata chiusa e le suore che la gestivano hanno dovuto lasciare il Paese, portando con sé le piccole ospiti.

Qui ha trovato una nuova famiglia, e a settembre inizierà la seconda elementare. Anche se non vede, non cammina e non parla, attraverso lo sguardo ringrazia per l’amore ricevuto.

«Abbiamo imparato a riconoscere il loro linguaggio – spiegano Roberto e Barbara – attraverso i loro occhi. La nostra è una scelta di fede: quella di entrare a far parte di un progetto di Dio, sviluppando il nostro essere cristiani nella veste di genitori allargati».

R. è stata accolta 16 anni e mezzo fa, con una grave disabilità; prima di allora viveva con sua madre, nigeriana, vittima di tratta.

Da poco 18enne, ha terminato la scuola e ora si pensa per lei a qualche altra attività.

G., 10 anni, anche lei con una disabilità grave, è arrivata dalla Puglia 4 anni fa, grazie alla rete tra le varie strutture della Comunità.

A., 14 anni, è stato accolto quando aveva appena sei mesi con la formula dell’adozione speciale, che gli permette di mantenere i rapporti con i genitori naturali.

Nella stessa struttura vengono ospitate anche alcune ragazze vittime di tratta intercettate grazie al servizio anti-tratta.

«Una volta a settimana – spiega la referente Aresu – usciamo con l’Unità di strada insieme ai giovani volontari; chiediamo alle ragazze di pregare con noi e proponiamo loro un’alternativa alla strada: se lo vogliono, possono venire da subito a casa nostra per poi essere spostate altrove, per garantire loro la massima tutela».

E poi c’è la Casa di accoglienza San Giuseppe, dove trovano ospitalità persone adulte con disagio sociale, disabilità, o dipendenze. «Essa – spiega Vargiu – è nata per rispondere alla necessità di strutture che accolgano uomini adulti in difficoltà. Facciamo in modo che svolgano anche qualche attività occupazionale, e favoriamo la loro partecipazione ad attività sociali esterne».