Domande frequenti
Le Offerte versate convogliano verso un unico luogo: l’Istituto Centrale per il Sostentamento del Clero (ICSC), a Roma.
Come vengono distribuite e a chi sono destinate?
Da Roma l’ICSC ripartisce le Offerte raccolte in forma di remunerazione mensile ai 32mila sacerdoti diocesani: circa 30mila in attività nelle oltre 25mila parrocchie italiane, 300 preti fidei donum, cioé sacerdoti diocesani in missione nei Paesi in via di sviluppo, e i restanti che per ragioni di età o di salute sono in previdenza integrativa.
Esiste tuttora una forma di sostentamento del prete locale. Perché non basta?
L’Offerta nacque come strumento ecclesiale, in modo che tutti i fedeli sostenessero tutti i sacerdoti, specie quelli di parrocchie piccole o povere. L’Offerta, dal 1984, ha sostituito la congrua (stipendio assegnato dallo Stato ai preti) non solo nello spirito dell’autonomia tra Stato e Chiesa, ma perché fosse piena la fraternità nella Chiesa. E per evitare disuguaglianze di possibilità tra parrocchie numerose e comunità più svantaggiate.
Quant’è il fabbisogno annuale della Chiesa cattolica italiana per i sacerdoti? Quant’è il mensile di preti e Vescovi?
Il fabbisogno annuale della Chiesa per il sostentamento del clero è di oltre 500 milioni di euro. Si tratta di assicurare ai 32mila preti diocesani un minimo di 950 euro netti al mese, destinati a un sacerdote appena ordinato, che arrivano a 1.500 euro netti per un Vescovo ai limiti della pensione.
Perché donare l’Offerta per i sacerdoti, se c’è l’8xmille?
Le Offerte per i sacerdoti e l’8xmille sono nati insieme, con gli Accordi di revisione del Concordato nel 1984. Ma se l’8xmille è andato incontro ad una rapida diffusione, che oggi lo ha reso un mezzo ben noto per sostenere la Chiesa cattolica, le Offerte sono uno strumento ancora poco usato, forse anche perché richiedono un contributo personale in più. Oggi le Offerte non arrivano a coprire il fabbisogno per il sostentamento del clero (meno del 2%). E l’8xmille lo garantisce in modo determinante. Ma le Offerte sono un segno della vita ecclesiale e dell’unità dei fedeli. Per questo vale la pena promuoverle, con fiducia nella crescita di questa raccolta fraterna, che rivela il volto della Chiesa-comunione.
Perché le Offerte per i sacerdoti vengono dette anche “Offerte deducibili”?
Perché si possono dedurre dalla dichiarazione dei redditi ai fini del calcolo dell’IRPEF fino ad un massimo di 1.032,91 euro ogni anno.
Quanti sono oggi gli offerenti in Italia?
Sono circa 70mila fedeli in tutta Italia. Non è una cifra paragonabile ai milioni di italiani che firmano l’8xmille destinandolo alla Chiesa cattolica. Ma è il primo passo di un fronte sempre più vasto, composto da quanti vogliono crescere nella fede, esprimendo in un dono consapevole la corresponsabilità verso la Chiesa. Li riunisce la rivista trimestrale Sovvenire-Uniti nel dono, inviata ai sacerdoti e agli offerenti.
Perchè diventare un offerente?
L’amore è concreto e comporta piccoli sacrifici. L’Offerta è un dono che costa qualcosa in più. Ma è una scelta irrinunciabile sul piano umano e della fede.È l’affetto verso i sacerdoti che fa compiere questa scelta. È l’esempio di quanti vediamo coi nostri occhi dedicarsi agli altri, che fa la differenza. La testimonianza viva cambia la mentalità e ci rende generosi.
Quando posso fare un’Offerta per i sacerdoti?
Tutti i giorni dell’anno, e può essere ripetuta anche più volte l’anno. Ognuno offre quanto può e quanto desidera.
Con chi posso parlare nella mia diocesi per avere maggiori informazioni sul sovvenire?
Le prime fonti sono il parroco, i componenti del Consiglio parrocchiale per gli affari economici e, se presenti, i referenti parrocchiali per il sovvenire, volontari impegnati nella formazione sui temi della corresponsabilità economica verso la Chiesa. Il parroco potrà mettervi in contatto anche con l’incaricato diocesano per il sovvenire. Qui il loro elenco.