La Presidenza della CEI il 29 maggio ha deliberato di conferire un ulteriore contributo straordinario a quelle diocesi il cui territorio è stato definito dalle Autorità pubbliche “zona arancione o zona rossa”. Si tratta di oltre 10 milioni di euro, provenienti dai fondi dell’8xmille che i cittadini destinano alla Chiesa cattolica e recuperati dalla finalità a cui erano stati destinati, essenzialmente l’edilizia di culto.
L’ammontare del contributo è stato calcolato secondo il criterio dell’entità della popolazione, incrociato col rispettivo numero di contagiati alla data del 25 aprile 2020. Anche questo stanziamento è finalizzato per sostenere persone e famiglie in situazioni di povertà o di necessità, enti e associazioni che operano per il superamento dell’emergenza provocata dalla pandemia, enti ecclesiastici in situazioni di difficoltà. La Chiesa italiana, ricorda la Presidenza della CEI, è «Chiesa di popolo» e cerca d’incontrare i bisogni della popolazione, da qualsiasi parte provengano. Anche questa forma di partecipazione alla sofferenza del momento esprime la «comunione» tra le diocesi, tutte - da Nord a Sud - «sulla stessa barca», come ha ricordato il Santo Padre il 27 marzo in piazza San Pietro.
L’erogazione avverrà il 3 giugno e impegna a un utilizzo di tali risorse entro il 31 dicembre 2020; la rendicontazione - che dovrà essere inviata alla Segreteria Generale della CEI entro il 28 febbraio 2021 - si atterrà al dettato concordatario (Legge 222/85) e ai criteri di trasparenza, rafforzati dall’Assemblea Generale del maggio 2016.
Con questo ulteriore contributo ammontano a 237,4 milioni di euro i fondi 8xmille destinati finora dalla CEI all'emergenza Covid-19. Riassumiamo i precedenti:
200 milioni Fondi straordinari (di cui 156 ripartiti proporzionalmente tra le 226 diocesi ). Destinatari: sostegno a persone, famiglie, enti ecclesiastici in situazioni di necessità, chi opera per il superamento dell’emergenza Covid
10 milioni alle Caritas diocesane
500 mila euro alla fondazione Banco Alimentare (21 banchi in tutta Italia, con 7.500 strutture caritative accreditate, 1,5 milioni di persone sostenute)
9 milioni ai Paesi del Terzo mondo (per ospedali e scuole)
8,4 milioni fondi CEI alle strutture sanitarie in Italia (a 12 ospedali)