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della Conferenza Episcopale Italiana

Pamela Villoresi, «l'offerta per i sacerdoti è ricambiare un dono»

Un sacerdote che le ha cambiato la vita, un padre spirituale da cui ha imparato l’accoglienza di Dio, il percorso di riscoperta della fede. C’è anche una testimonianza dell’attrice Pamela Villoresi tra quelle pubblicate in questi anni dalla rivista ‘Sovvenire’ sul tema del ruolo dei sacerdoti oggi in mezzo a noi.“C’è un prete che per […]
1 Luglio 2013
Un sacerdote che le ha cambiato la vita, un padre spirituale da cui ha imparato l’accoglienza di Dio, il percorso di riscoperta della fede. C’è anche una testimonianza dell’attrice Pamela Villoresi tra quelle pubblicate in questi anni dalla rivista ‘Sovvenire’ sul tema del ruolo dei sacerdoti oggi in mezzo a noi.
“C’è un prete che per me è stato fondamentale. Don Luigi non è famoso e non va sui giornali. Ma in uno dei periodi più difficili che ho vissuto, mentre mi sentivo perdere, lui mi ha accolto e mi ha parlato della nostra fede –ricorda la grande interprete- Oggi so che la Parola davvero trasforma la nostra vita, ma bisogna lasciarla filtrare nel profondo. Una guida spirituale come lui mi ha aiutato a vedere la vita da un visuale differente, che è poi quella della trascendenza. Partecipare con le offerte al sostentamento dei sacerdoti è ricambiare in piccola parte i benefici spirituali che attraverso loro ci vengono donati”.
 
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BOX/ PROFILO
Talento, raffinatezza interpretativa e continua sperimentazione, ne fanno una delle migliori attrici italiane. Nata a Prato 56 anni fa, Pamela Villoresi ha esordito giovanissima in teatro diretta da Strehler al Piccolo di Milano, nel ‘Campiello’ goldoniano. Attraverso la tv arriva presto alla popolarità con lo sceneggiato Rai ‘Marco Visconti’ (1975) diretto da Maiano. Carnet di titoli e riconoscimenti vanno di pari passo: al cinema dal Gabbiano di Marco Bellocchio a Effetti speciali di Gianni Amelio, da Splendor di Ettore Scola a Il sole anche di notte dei fratelli Taviani, fino a La grande bellezza (2013) diretta da Paolo Sorrentino. In teatro innumerevoli i ruoli e le interpretazioni rimasti nella memoria del pubblico: dalle prove nella tragedia greca con Medea e Baccanti, Antigone e Il caso Fedra alla Didone allestita a Gibellina nel 2002, dai capolavori di Cechov, Goldoni, Shakespeare e Marivaux, fino a recital e pièces contemporanee, sempre nel segno di un gusto indipendente e interpretazioni innovative. Ha dichiarato che c’è un verso della poetessa russa marina Cvetaeva che la definisce bene: ‘Io amo la dismisura’. O, come disse di lei Strehler, ‘generosa sulla scena e nella vita’. Ha 3 figli.