Il ritrovato segno positivo e il balzo della partecipazione sono rilevanti e tuttaltro che scontati in un quadro im-mutato di cautela nelle scelte economiche dei cittadini. Questa partecipazione - spiega Paolo Cortellessa del centro studi del Servizio Promozione Cei - è segno del valore attribuito al legame con i sacerdoti e alla stima per la loro opera nellItalia di oggi.
Il dettaglio dei dati finora disponibili (al 19 gennaio 2017), provenienti dal solo canale dei conti correnti postali, che rappresenta circa l80% della raccolta totale, fotografa così lanno appena passato: 83.226 bollettini postali inviati dai fedeli, cioè 2.100 in più (in percentuale, +1,4%) rispetto al 2015, quando si erano fermati a 82.113.
Nel 2016 ogni fedele ha donato in media per la missione dei preti diocesani 81,54 euro, dunque ha ridimensio-nato del -4,2% il contributo che lanno prima era stato di 85,15 euro. Lintera raccolta allora si contrae, nono-stante il deciso aumento della partecipazione: il bilancio provvisorio 2016 segna 6 milioni 787 mila euro donati, dunque circa 83 mila euro meno del 2015 (-2,9%).
Mancano ancora da acquisire le offerte inviate attraverso banche ed istituti diocesani. Solo ad aprile avremo il dato definitivo. Resta confermata fin dora la scelta di comunione dei fedeli, che hanno concentrato il 65% delle donazioni nei mesi di novembre e dicembre.
Laumento è netto anche solo considerando questi ultimi due mesi dellanno evidenzia Cortellessa. In sintonia dunque con la campagna tv della Chiesa italiana dedicata alla missione dei sacerdoti, uscita in quelle stesse settimane (foto in alto). Girata nella parrocchia romana di S. Ugo alla Serpentara, nel quadrante nord-est di Roma, affidata a don Diego Conforzi. Nelle immagini tanti hanno ritrovato qualcosa della propria comunità: gli spazi per i giovani e i progetti caritativi, lannuncio del Vangelo e un sacerdote che spende la vita per i fratelli. LOfferta di ognuno, donando poco in tanti, a Pasqua può far crescere ancora questa Chiesa in uscita.