E aggiunge: «Sono passati sette anni dallingresso nel seminario di Molfetta, e mi sento felice, entusiasta di quanto Dio mi ha concesso. Oggi mi trovo alle soglie dellordinazione diaconale e attendo di conoscere il nome della comunità in cui il Signore mi manderà». Allaltare si appresta a celebrare Riccardo Florio, formatosi al seminario di Torino: «Il giorno e lora in cui ho deciso di diventare sacerdote sono ben presenti nel mio cuore, preferisco custodirli con riserbo. Posso dire però che da allora la mia vita è cambiata. Sento di partecipare alla realizzazione della volontà di Dio, allannuncio del suo Regno».
A scegliere la vita sacerdotale lhanno portato «la famiglia, la comunità e figure di preti che Dio ha donato nella mia esistenza: testimoni del Vangelo con lesempio prima che con le parole. Vedevo la loro fede anche in casi disperati: la capacita di sopportare le traversie confidando in Dio, lo sguardo sempre rivolto al bene e alla fiducia ella Provvidenza. Manca ancora la data della mia ordinazione, ma so che il Signore non mi lascerà senza il suo sostegno». Sapere di essere affidato ai fedeli per il sostentamento? «Significa per me che Dio opera nel tempo e nei costumi, per mostrare la sua misericordia in modi sempre nuovi e attuali. E che, anche in una società in continua evoluzione, lessere Chiesa assume nuove forme di partecipazione che ci fanno vivere il Vangelo.
E se Dio attraverso i fratelli si prende cura di noi presbiteri in tutte le situazioni, anche noi dobbiamo essere generosi e solerti verso chi ci chiede aiuto». Don Gianluigi DAngelo è stato ordinato il 2 ottobre scorso nella cattedrale di Teano (Caserta), questo sarà il suo primo Natale da sacerdote. «La vocazione per me è stata approdo di un cammino. Quale rotta seguire? A chi affidarmi concretamente? Mi sono messo in orante ascolto, guidato dalla Parola e sostenuto dallEucaristia. Oggi essere affidato a tutti i fedeli italiani con le Offerte è fonte di grande gioia. Mi fa vivere lesperienza della Chiesa nascente tramandataci negli Atti, perseverante nello spezzare il pane (At 2, 42-47). È una responsabilità: siamo operai della vigna del Signore per il bene dei fratelli. Chiamati noi per primi a sovvenire alle necessità del prossimo. Di questo vorrei ringraziare davvero tutti».
Ordinazioni in diminuzione in Italia nellultimo decennio. Sono passate da 502 del 2002 a 408 del 2011 (-175 unità), secondo dati dellUfficio nazionale pastorale delle vocazioni della Cei. Quello italiano resta tuttavia il clero diocesano più numeroso dEuropa, con circa 36 mila don, seguito a distanza da Polonia (23.446, ma con vocazioni in aumento, + 222 lanno), Spagna (16.499, -170), Francia (14.006, -442). E la Penisola è 2ª in Europa, dopo la Polonia, per numero di nuovi presbiteri.
Secondo una ricerca di Fondazione Agnelli, le regioni più generose in vocazioni sono Basilicata e Calabria, seguite da Abruzzo, Puglia e Liguria. Lesempio lucano si impone anche in rapporto alla minor popolazione. Ultime invece Piemonte, Emilia-Romagna e Toscana. Il nord Italia può tuttavia contare su più sacerdoti: 1/3 del totale oggi è attivo tra Lombardia e Triveneto. Il confronto con gli altri continenti specie Africa e Asia- indica però che le vocazioni sono per lo più lontane dallEuropa.
Così allaumento delletà media del clero italiano e al debole ricambio suppliscono i confratelli dallestero (oggi il 18% del totale), che fanno vivere al nostro Paese una nuova Pentecoste. La loro presenza varia tra 2 e 22%, a seconda delle diocesi, provenienti per lo più da Polonia, Repubblica Democratica del Congo e India. I seminari sono vivaio della Chiesa esattamente da 450 anni: il prossimo 4 dicembre segnerà lanniversario della chiusura del Concilio di Trento (1545-1563) che ne istituì uno in ogni diocesi. Allepoca un provvedimento epocale, e tuttora modello di formazione, cura e promozione di vocazioni allaltezza dei tempi. P.I.