Sul canale postale manca allappello una donazione su 20 rispetto allo stesso periodo di un anno fa (-7,9%).
I dati ancora non registrano le nuove iniziative per la ripresa. Ne vedremo i primi esiti solo nel 2012. Ma già ora, nel periodo clou della raccolta, cresce la partecipazione della comunità degli offerenti. Con messaggi in redazione e attività in prima persona nelle parrocchie. Per donare poco, in tanti, a chi fa tanto
OFFERTE POSTALI FINO AL 31 LUGLIO 2011
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Numero offerte
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Importi
in migliaia di Euro
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Offerta media
in Euro
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2010
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36.131
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2.405,37
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66,57
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2011
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33.261
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2.251,61
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67,70
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Variazione %
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7,9%
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6,4%
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1,7%
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Variazione assoluta
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2.870
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153,76
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1,12
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Fonte Cei
Diamo tutti una piccola offerta a chi fa molto». Se la raccolta fa un passo indietro, i donatori ne fanno uno avanti. Sono ancora in calo infatti rispetto ad un anno fa i dati del quarto bimestre 2011, riferiti al solo canale postale (quello più utilizzato),ma latteggiamento di chi offre per il sostentamento dei sacerdoti, in molti casi, non sembra disposto a stare alla finestra. Diversi lettori ci hanno scritto messaggi schietti, partecipi, «perché non è il momento di scoraggiarsi, né di farsi illusioni, ma di fermare il calo progressivo», «di far capire limportanza di donare in tanti, anche poco». In nome dellessere Chiesa e dellaffetto verso i nostri preti. Un dono di Natale non comune, in piena crisi economica.
Ma partiamo dai numeri. Entriamo nel periodo di massima raccolta annuale, tradizionalmente concentrata tra ottobre e il 31 dicembre, con più di unofferta su 20 che manca allappello rispetto ad un anno fa: -7,9%, pari a circa 33mila donazioni, a fronte delle 36mila registrate nello stesso periodo, al 31 luglio 2010, anche se limporto del dono in media è limato al rialzo (+1,7%, nellultimo anno si è passati da 66 a 67 euro). La raccolta a fine luglio 2011 segna complessivamente 2 milioni 251mila euro, mentre toccava i 2 milioni 405mila dodici mesi prima.
Ossia 153mila euro in meno, in diminuzione del 6,4%. Lattenzione dei donatori di fronte a questo andamento è stata negli ultimi mesi significativamente alta, per il numero e il tono dei messaggi inviati in redazione: parole di sprone verso il lavoro del Servizio Promozione Cei e degli incaricati sul territorio,mettendosi in gioco in prima persona («Il mio parroco non chiederà mai per sé. Sta anche a noi spiegare, in un messaggio a fine messa, perché è importante partecipare al sostentamento dei nostri preti»).
Non mancano lettere critiche, su almeno due fronti: da una parte la risposta con fatti e opere, con rendiconti facilmente accessibili, ma anche con più esempi di sobrietà, ai pregiudizi oggi diffusi sulla Chiesa, per mettere in luce la rete generosa di sacerdoti e volontari al servizio dellintero Paese. E dallaltra, la richiesta di unazione più vigorosa nel far conoscere le offerte: rispettosa delle difficoltà economiche delle famiglie, gravate da spese in aumento, ma anche disposte a riconoscere, seppure con un piccolo contributo, il valore di figure che in nome del Vangelo si spendono per il prossimo, come i sacerdoti.
Perché lo spirito della corresponsabilità, anche economica, verso la missione della Chiesa, «donare poco, in tanti, a chi fa tanto», ha ancora possibilità di farsi ascoltare. Da ciascuno secondo le sue possibilità. Emerge così un ritratto collettivo della partecipazione come una conquista pastorale. A cui ogni donatore tiene molto: tanto da aver trasmesso ai figli limportanza dellofferta per i sacerdoti, tanto da prendere carta e penna o mettersi alla tastiera per una email. Non potevamo fare a meno di registrare il fenomeno proprio nelle pagine in cui ci confrontiamo con i nuovi dati disponibili.
Questo Natale i sacerdoti saliranno sullaltare per la Notte santa, saranno daiuto a tanti che hanno perso lavoro e stabilità a causa della crisi. Saranno esempio per altri, contribuendo a cambiare in cuore di carne lanima tiepida di persone, quartieri e città. Ci sarà ancora bisogno di vicinanza alla loro opera. Di fedeli che donino per la prima volta, di giovani o anziani che guardino con occhi nuovi al prete che celebra per tutti lEucaristia, alle opere di carità che promuove ma anche, laddove possibile, alle necessità di un suo sostentamento decoroso.
Perciò, a nome dei sacerdoti diocesani, grazie di cuore a tutti i lettori di Sovvenire, che hanno fatto molto nel 2011, aprendo a tanti la strada.
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