Quando aprirete questo numero della nostra rivista la Chiesa universale starà vivendo il conclave o forse sarà appena stato eletto il successore di Benedetto XVI. Ma mentre chiudiamo le pagine, in redazione ci troviamo ancora a vivere una fase ben diversa, dove quel momento è ancora lontano, la rinuncia è stata appena annunciata da Papa Ratzinger e il periodo di sede vacante deve ancora cominciare.
Mentre scriviamo sono ben vive in tutti noi lemozione e la vicinanza profonda a Papa Benedetto protagonista di anni straordinari, coraggioso alla prova di questioni impegnative, fino a questa finale determinazione così difficile da assumere unite ad ammirazione per la limpidezza della sua azione, e gratitudine per quanto ha costruito e avviato in poco più di sette anni alla guida dei cattolici come successore di Pietro.
Lumile servitore nella vigna del Signore come amava definirsi, tra gli ultimi della sua generazione ad aver preso parte al Concilio Vaticano II, da teologo di rango ha esercitato con attenzione particolare il suo ministero di insegnamento, ansioso di richiamare la cristianità ai fondamenti della fede. Ed è stato sempre solerte ed esigente verso i sacerdoti, richiamando (anche con lo speciale Anno sacerdotale) loro stessi e i fedeli alla rilevanza del ministero presbiterale, che evidenziava è un servizio alla verità e alla gioia. Più volte nelle catechesi del periodo di Pasqua- è tornato sulla preghiera sacerdotale di Gesù del Giovedì santo (giornata centrale per il ministero sacerdotale con listituzione dellEucaristia) commentando linvocazione al Padre consacrali nella verità.
Per chi sostiene i sacerdoti e per i fedeli che hanno particolarmente a cuore il sovvenire, le sue sono pagine di continua riscoperta: Nel libro dellEsodo la consacrazione sacerdotale dei figli di Aronne annotava Papa Ratzinger- si compie mediante la vestizione con gli indumenti sacri e lunzione. Per i discepoli di Gesù, sacerdote mandato nel mondo dal Padre ed Egli stesso sacrificio che si rende presente nellEucaristia di tutti i tempi, la verità è il lavacro che li purifica, è la veste e lunzione di cui hanno bisogno. Questa verità purificatrice e santificatrice in ultima analisi è Cristo stesso. In Lui devono essere immersi, di Lui devono essere rivestiti.
Eredità tra le più significative del pontificato di Benedetto è dunque la sua voce. Quella di uno dei massimi teologi del nostro tempo che ha saputo parlare a tutti, istruendoci con parole rigorose, affidabili, spesso emozionanti, sul mistero del Dio-con-noi. Per questo nellAnno della fede da lui indetto, e che porterà ancora molti frutti nella Chiesa, seppure costretti allimprecisione da tempi redazionali che ci tengono sospesi tra un passaggio e laltro di pontificato, abbiamo voluto evidenziare limportanza di questo patrimonio di servizio fedele, di studi e conoscenza della Parola di Dio, di nuova evangelizzazione, luce per la Chiesa in cammino e per i suoi successori sul soglio di Pietro.
È per questo che il Dossier al centro della rivista è dedicato al mistero della Resurrezione, che la Chiesa si appresta a rivivere in questo periodo liturgico, commentato dalle parole di Benedetto XVI, pronunciate nelle udienze generali o fermate nei suoi saggi, fino alla recente trilogia Gesù di Nazareth. Perché la fede è più di unidea ricordava il pontefice- Significa entrare nella comunione con Gesù Cristo e, mediante Lui, con il Padre. È il vero fondamento della comunità dei discepoli, la base per lunità della Chiesa.