TESTIMONI
«Ieri ho celebrato il trigesimo di Giancarla, mamma di 40 anni morta di tumore. Quante di queste lacrime abbiamo asciugato? Come sacerdoti dobbiamo partire da questo dolore per dare voce alle persone che nessuno ascolta. Altrimenti non siamo Chiesa». Mi hanno colpito queste parole di un parroco di Acerra, don Carmine, prete nella ‘Terra dei fuochi’. «Non stanchiamoci di alzare la voce e cerchiamo di convincere chi ha responsabilità» ha detto dopo di lui don Michelangelo di Sessa Aurunca.
Questi parroci hanno parlato ad un incontro che ha riunito 400 sacerdoti e 7 vescovi campani, e a cui erano invitati anche i vescovi delle 70 diocesi (27 del Nord, 20 del Centro, 23 del Sud) dove si trovano aree altamente inquinate. Un modo per dire che esistono tante ‘terre dei fuochi’ nel nostro Paese, di dare voce a cittadini che non hanno voce. È ancora difficile parlare di questi temi, anche se noi italiani respiriamo l’aria più inquinata dell’Unione europea. Ci sono interessi colossali legati al traffico dei rifiuti industriali e in pochi hanno coraggio, anche nella nostra provincia. Mi pare che l’unica voce libera sia la Chiesa. Da vero pastore, e gli dico grazie, il prossimo 24 maggio Papa Francesco andrà ad Acerra, pellegrino nella Terra dei Fuochi, a 6 anni dalla sua enciclica sulla salvaguardia del
pianeta Laudato sì. Dal momento che difende il popolo di Dio, la custodia del Creato non può essere esclusa dalla missione sacerdotale.
Daniele Ghedi (Brescia)
Grazie anche a...
Paolo di Cuirone di Vergiate (Varese), Luisa di Firenze, Giuseppina di Varese, don Bruno in provincia di Asti, Marco di Torino, Hubert di Bolzano, don Pietro di Brindisi, Daniela di Vittorio Veneto (Treviso), Luigi, Fernando, Carlo e Maria Rosaria, don Emanuel Parvez che ci ha scritto dal Pakistan, don Franco e don Silvano di Cremona, Francesca di Padova. Affidiamo alle preghiere dei sacerdoti, perché li ricordino nelle Ss. Messe, i nostri cari donatori tornati alla casa del Padre: Paolo di Firenze, Anna di Lucera (Foggia), Lorenzo di Padova, Maria Angela.
Verso il prossimo 3 maggio
Vicini ai sacerdoti, ma anche ai futuri ‘operai della messe’ e alle future religiose, dono per tutta la Chiesa da chiedere al Signore. Anche quest’anno la nostra rivista è media partner della 57.ma Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, il prossimo 3 maggio. Il cartoncino spedito con il giornale è un invito per tutti, perché imploriamo sempre dal Signore nuovi giovani in ascolto della sua chiamata, pronti alla sequela totale e autentica. Il tema 2020 Datevi al meglio della vita è tratto dall’esortazione apostolica di Papa Francesco Christus vivit (158-159), e ci invita a guardare all’esultanza di Maria (Lc 1, 47) e di Cristo stesso nello Spirito Santo (Lc 10,21). Ogni chiamata sacerdotale e alla vita religiosa sorge da una Parola del Risorto. In collaborazione con l’Ufficio nazionale Cei per la pastorale delle vocazioni, chiediamo a Dio che ciascuno trovi la propria via, fiduciosi nella promessa della ‘gioia piena’ (Gv 15, 11) che è Cristo. R. F.
SCRIVICI
Aspettiamo le vostre testimonianze. Potete inviarle in redazione al recapito email lettere@sovvenire.it