Archi, oltre 10 mila abitanti, area metropolitana nord di Reggio Calabria. Quartiere ad alta percentuale di popolazione giovanile, per cui costruire un domani alternativo alloppressione mafiosa.
Nella più grande città portuale italiana gestanti e donne in difficoltà con figli, talora in fuga da maltrattamenti, trovano riparo qui.
Oggi funzionano anche volontariato in carcere e comunità di recupero dalle tossi dipendenze, case-accoglienza per le gestanti e ludoteca nei quartieri a rischio, patti territoriali per loccupazione giovanile, bottega del commercio equo e azienda agricola bio a sostegno di malati di Hiv. Una galassia di interventi. Don Giacomo è nel mirino delle cosche dal 2002 quando spezzò il cerchio della paura gestendo un bene confiscato. Subì ripetuti attentati e da allora vive sotto scorta. L8xmille della Chiesa italiana sostiene la sua opera con 60mila euro lanno. E la sua missione con i fondi per il sostentamento dei preti diocesani.
«Da sacerdote in questi anni ho costruito insieme a persone in carrozzella, famiglie in difficoltà, disarmati e sfiduciati, perché attraverso di loro fossero manifestate le grandi opere di Dio» spiega don Panizza. «Ho scommesso su questa pagina del Vangelo di Giovanni, in cui Gesù spiega così il destino del cieco nato. Lesperienza del fare insieme ha dato grandi frutti. Cè una grande fiducia nella Chiesa, il prete può fare sempre la differenza. Tanti cittadini ci affiancano nonostante le intimidazioni perché sanno di costruire così unItalia diversa anche per se stessi. La dignità di ognuno viene dal Vangelo. Impegnarsi per la giustizia in terre di mafia non è facile, ma io avrei più paura a stare zitto e a sottomettermi ai prepotenti».
www.comunitaprogettosud.it
Un piano dintervento allaltezza delle nuove emergenze caritative, che le parrocchie non potrebbero organizzare da sole. Le risorse sono sempre limitate, a meno che non si agisca in rete, interpellando cittadini e istituzioni a fare scelte di condivisione» chiarisce Mortara. «Siamo partiti nel dopo-alluvione del 1995. E da allora siamo cresciuti per posti disponibili, capacità dintervento e progetti. Nostro obiettivo non è la pura assistenza ma accompagnare. Con i poveri facciamo un tratto di cammino. E coinvolgiamo il territorio, perché lemergenza crisi si vince insieme».
www.diocesialessandria.it
La rinascita dopo gli abusi comincia anche a Casa Magdala. Grazie alle operatrici, con borse di studio e formazione. Le firme hanno contribuito negli anni con 80 mila euro. Di notte raggiungiamo anche le donne rimaste in strada» spiega Marco Bruno, uno dei fondatori, a nome dei circa 40 volontari «per non lasciarle isolate. Ci confidano le sofferenze, la paura di morire in balia di sconosciuti. Tra le attività anche incontri nelle scuole sul business del trafficking e il ruolo dei clienti. In Italia per legge considerati irresponsabili, pur rafforzando di fatto i gruppi criminali sul territorio. «In questesperienza la parrocchia è snodo centrale» evidenzia Bruno. «Senza un sacerdote la comunità non diventa lievito».
www.alberodicirene.org
Uno stabile donato alla Chiesa diventato sede Caritas e centro daccoglienza. L8xmille ne ha sostenuto negli anni il recupero e lavvio, con i tre progetti Mia rupe, Mio rifugio e Mia fortezza per circa 485 mila euro complessivi. Ora La Tenda è un microcosmo della recessione. «Accogliamo temporaneamente chi è in difficoltà. Tra gli altri, famiglie sfrattate e padri separati» spiega la direttrice Caritas diocesana, Anna Maria Cammisa. «Le prime si sono moltiplicate con la crisi del distretto del salotto (24mila addetti nellarea industriale tra Puglia e Basilicata, leader mondiale del settore, oggi scesi a meno di 6mila, ndr), e per questo abbiamo allestito anche stanze su misura per un nucleo familiare. I secondi arrivano qui disorientati, senza più serenità». Passano da queste mura anche ex detenuti per un percorso di reintegrazione, grazie ad un protocollo dintesa territoriale, rifugiati in viaggio verso il nord Europa, migranti sanitari in attesa di trapianto. Nella stessa struttura anche il centro ascolto, che interviene sui bisogni primari e orienta tra i servizi sul territorio.
www.matera-irsina.chiesacattolica.it