Lannuncio della misericordia per aprire a tutti la porta della fede. Papa Francesco traghetta la Chiesa attraverso la seconda parte dellAnnus fidei, aperto da Benedetto XVI. A partire da un tema che è stato stella polare nella sua vocazione e nella sua vita sacerdotale. Lo evidenzia la sua Lettera, inedita in Italia, di cui riportiamo una parte, inviata a ottobre 2012 da arcivescovo di Buenos Aires ai sacerdoti e ai laici sul tema dellAnno della fede. Un forte incoraggiamento a rinnovare la propria vita e a confidare fermamente nellamore di Dio. Anche per i giovani in partenza per la Gmg di Rio de Janeiro, prevista dal 23 al 28 luglio.
VARCARE LA SOGLIA
dalla Lettera ai sacerdoti e ai laici per lAnno della fede
Oggi spesso viviamo dietro porte chiuse. La porta chiusa di casa mia, che è il luogo della mia intimità, dei miei sogni, speranze e sofferenze, è chiusa agli altri. È il recinto della mia vita, del mio cuore. Sono sempre meno coloro che possono varcarla. Limmagine di una porta aperta invece è sempre simbolo di luce, di gioia, di libertà.
In più, oggi tante porte false ci si aprono davanti, invitano in modo attraente ma ingannevole, promettono una felicità narcisistica e con una data di scadenza, che ci provocherà dolore e sconcerto. NellAnno della fede cè una porta che dobbiamo varcare per trovare ciò che tanto ci manca. La porta della fede è negli Atti degli apostoli: «Non appena furono arrivati, riunirono la comunità e riferirono tutto quello che Dio aveva compiuto per mezzo loro e come aveva aperto
ai pagani la porta della fede» (At 14,27).
Gesù è la porta (Gv 10,9). Lui, e Lui solo. Se non cè Cristo, non cè cammino verso Dio. Lui ci converte per donarci la felicità a cui anela il nostro cuore. QuestAnno della fede è una nuova chiamata a lasciar penetrare la fede ricevuta nella nostra vita. Varcare la soglia della fede ci invita a scoprire che, nonostante oggi sembri che la storia sia governata dal più forte o più furbo, questa triste realtà può e deve cambiare. È chiedere incessantemente, pregare senza sosta e adorare perché il nostro sguardo si trasfiguri.
Varcare la soglia della fede ci porta a implorare «gli stessi sentimenti di Cristo Gesù» (Fil 2,5), sperimentando così un modo nuovo di guardarci, di stare in famiglia, di vivere lamore e la vocazione. Varcare la soglia della fede significa agire confidando nella forza dello Spirito Santo, senza cadere nel disfattismo paralizzante di chi pensa che sia sempre meglio il passato; è lurgenza di ripensare, ricreare, impastando la vita con il lievito nuovo della giustizia
e della santità (1Cor 5,8).
Varcare la soglia della fede implica avere un cuore non pigramente abitudinario, ma capace di riconoscere che ogni volta che una donna dà alla luce un figlio si continua a scommettere sulla vita, e quando accudiamo la vita di un anziano compiamo un atto di giustizia e accarezziamo le nostre radici. Varcare la soglia della fede è il lavoro vissuto con dignità e vocazione di servizio. È lattesa silenziosa dopo la semina quotidiana, è contemplare il frutto raccolto ringraziando il Signore perché è buono e chiedendo che non abbandoni lopera delle sue mani (Sal 137).
È la costante conversione: non rattoppare o riverniciare, ma fare qualcosa di inedito per la società e per la Chiesa, perché «se uno è in Cristo, è una nuova creatura» (2Cor 5,17).
Varcare la soglia della fede è vivere nello spirito del Concilio e essere Chiesa dalle porte aperte, non solo per ricevere ma soprattutto per uscire e riempire di Vangelo le strade e la vita degli uomini del nostro tempo. È, in definitiva, accettare la novità della vita del Risorto nella nostra povera carne per renderla segno della vita nuova.
NELLANTICO E NEL NUOVO TESTAMENTO
La fede in un Dio di misericordia
«La misericordia per me, lo dico umilmente, è il messaggio più forte di Gesù»: Papa Francesco lo ha ribadito in più occasioni. La necessità di riscoprirla anche negli studi teologici è al centro del primo saggio citato dal nuovo pontefice, Misericordia del cardinale Walter Kasper (Queriniana 2013, pp. 336, 26 euro). Che cosa significa credere in un Dio misericordioso? E in una civiltà della misericordia nel nostro tempo? Considerata spesso debolezza, la misericordia è invece la capacità di superare legoismo e avere il cuore presso gli altri.
«È la forza di spingersi al di là dei propri limiti» scrive Kasper «oltre la logica del calcolo. È dono sovrabbondante ». Già nellAntico Testamento è latteggiamento costante di Dio, che va al di là di ogni infedeltà. Il fatto che lOnnipotente e Santo si chini sulluomo immerso nella sua miseria e gli conceda una nuova possibilità, supera la comprensione umana. E manifesta qualcosa del mistero di Dio, di cui possiamo avere notizia solo mediante la sua rivelazione. Essa si oppone al caos della storia, avviando in Abramo una storia di benedizione e di salvezza. Gesù annuncia la misericordia del Padre in modo definitivo: non solo a pochi giusti, ma a tutti.
Prendendo liberamente il nostro peccato su di sé, ci salva. Mettendo la nostra responsabilità umana in grado di funzionare di nuovo, ci libera. Perciò quella del Dio che atterra e suscita «è la giustizia che rende giusti, affinché compiamo opere buone. Così ci infonde speranza contro ogni speranza». Ha spiegato Papa Francesco: «Il Signore al ladrone sulla croce, che gli chiedeva di ricordarsi di lui, risponde sei già con me, non conta quello che mi devi. Lo fa anche con noi. Gesù è così. E questo perdono cambia la vita, è il fondamento della vita nuova».
Maria Severini
ESTATE 2013
Anno della fede, i prossimi eventi
16 GIUGNO Giornata dellEvangelium Vitae per la sacralità della vita umana in ogni sua fase
7 LUGLIO Giornata dei seminaristi e di quanti sono in cammino vocazionale
23-28 LUGLIO Giornata mondiale della gioventù a Rio de Janeiro (
www.rio2013.com). Il tema è
Andate e fate discepoli tutti i popoli (Mt 28,19).