SERVIZIO PER LA PROMOZIONE DEL SOSTEGNO ECONOMICO ALLA CHIESA CATTOLICA
della Conferenza Episcopale Italiana

Rapporto Caritas Italiana-CSVnet sugli empori solidali in Italia

In occasione della 33a Giornata internazionale del Volontariato, il Forum nazionale del Terzo settore, Caritas Italiana e CSVnet - Associazione Centri Servizio per il Volontariato, hanno promosso l’incontro "Quando le persone fanno la differenza. Il volontariato che tiene unite le comunità" svoltosi mercoledì 5 dicembre 2018 a Roma. Nell’ambito dell’evento è avvenuta la presentazione del […]
12 Dicembre 2018

In occasione della 33a Giornata internazionale del Volontariato, il Forum nazionale del Terzo settore, Caritas Italiana e CSVnet - Associazione Centri Servizio per il Volontariato, hanno promosso l’incontro "Quando le persone fanno la differenza. Il volontariato che tiene unite le comunità" svoltosi mercoledì 5 dicembre 2018 a Roma.

Nell’ambito dell’evento è avvenuta la presentazione del 1° Rapporto Caritas Italiana-CSVnet sugli empori solidali in Italia. Ad illustrare i dati Monica Tola di Caritas e Stefano Trasatti di CSVnet. Un fenomeno, quello degli empori solidali, che negli ultimi anni ha conosciuto una crescita incredibile. La loro mappatura ha rilevato 178 “negozi” attivi e almeno 20 in avvio: più della metà aperti nell’ultimo triennio.

Nel 2017 servite 30 mila famiglie e 105 mila persone, per un quarto sotto i 15 anni. Oltre 100 mila le ore annuali di servizio, garantite finora da 5.200 volontari. In molte casi gli empori di natura ecclesiastica diocesana sono nati o si mantengono grazie ai fondi dell’8xmille.

Nella sintesi del comunicato stampa diramato per l’occasione (in allegato) si legge che il 57% degli empori (102) ha aperto tra il 2016 e il 2018, quota che sale al 72% se si considera anche l’anno precedente. Il primo è nato nel 1997 a Genova, mentre è dal 2008, con le aperture degli empori Caritas a Roma, Prato e Pescara, che il modello ha cominciato ad affermarsi.

Nel realizzare questa prima mappatura – che servirà ad aprire la strada a diversi approfondimenti futuri – Caritas Italiana e CSVnet hanno circoscritto i servizi da indagare in base a quattro caratteristiche comuni, pur nella varietà delle esperienze:

  • l’aspetto e il funzionamento simile a negozi o piccoli market;
  • la distribuzione gratuita di beni di prima necessità, resi disponibili da donazioni o acquisti, tra i quali i beneficiari possono liberamente scegliere in base ai propri bisogni e gusti;
  • l’essere in rete con altre realtà del territorio per l’approvvigionamento e/o l’individuazione dei beneficiari;
  • il proporre, insieme al sostegno materiale, altri servizi di orientamento, formazione, inclusione e socializzazione.

Nella quasi totalità dei casi gli empori sono gestiti da organizzazioni non profit, spesso in rete fra loro: per il 52% sono associazioni (in maggioranza di volontariato), per il 10% cooperative sociali, per il 35% enti ecclesiastici diocesani o parrocchie, per il 3% enti pubblici. Il ruolo di questi ultimi, quasi sempre Comuni (300 quelli coinvolti), è riconosciuto da quasi tutti gli empori in ordine all’accesso e l’accompagnamento dei beneficiari. Le Caritas diocesane hanno un ruolo in 137 empori (in 65 casi come promotrici dirette); i Csv lo hanno in 79 empori, offrendo prevalentemente supporti al funzionamento.