Il protagonista di Facebook Insieme ai sacerdoti di marzo è don Paolo Zuttian, direttore della Caritas, cappellano del carcere di Gorizia e anche parroco a Monfalcone. Lo chiamano “Armoire Normande”, perché è molto alto, quasi un gigante. Un gigante buono.
Per 12 anni è stato missionario in Costa d’Avorio a fianco degli ultimi tra gli ultimi, che in Africa sono i malati di mente, di solito legati a ceppi o alberi e lasciati soli nella savana. Il nostro sacerdote, toccato profondamente da questa esperienza, con loro ha percorso una via verso la riabilitazione e la guarigione tramite il lavoro, l’accoglienza e la vicinanza. Attraverso il reinserimento lavorativo, quelli considerati scarti della società, diventano motore dell’economia della propria famiglia perché riescono a mantenerla grazie all’attività lavorativa imparata nel processo di riabilitazione.
Don Paolo afferma che “il vero povero è colui che non si sente amato da nessuno” e che “è proprio nei poveri che incontri Dio”. All’inizio dell’inverno del 2017 la galleria Bambi al centro di Gorizia è diventata rifugio dalla bora e dalla pioggia per molti migranti provenienti da Pakistan e Afghanistan. Lui è sempre lì con loro, oltre ad occuparsi della Caritas diocesana, del carcere e della sua parrocchia.
Don Zuttian è una persona misericordiosa che sa stare vicino ai poveri senza giudicare nessuno. Lo affermano molte delle persone che hanno il privilegio di stargli accanto: Cinzia Cozzi che lavora in Caritas ed Elisa Menon autrice e regista del teatro sociale di Gorizia. Quest’ultima dice che tra il teatro e don Paolo c’è una grande somiglianza: come nel teatro anche questo "don" non giudica nessuno e concede a tutti lo stesso spazio.
Sostiene il lavoro di tutti, è un punto di riferimento sicuro che non fa mai pesare la sua autorevolezza. Va verso gli altri, nelle periferie, come dice Papa Francesco, non solo incontro ai poveri ma a coloro che si sono allontanati dalla Chiesa. I suoi collaboratori dicono che la strada è il suo ufficio.
E’ un sacerdote davvero speciale don Paolo. Vi invitiamo a guardare la sua storia (raccontata in un film da Giovanni Panozzo) e a condividerla.