SERVIZIO PER LA PROMOZIONE DEL SOSTEGNO ECONOMICO ALLA CHIESA CATTOLICA
della Conferenza Episcopale Italiana

Monzio Compagnoni agli incaricati del Piemonte: essere sempre più comunità

Sul settimanale fossanese La Fedeltà è stato pubblicato questo servizio di Chiara Genisio sull’incontro degli incaricati diocesani del “sovvenire” del Piemonte. Promosso dal referente regionale Giorgio Carlino lo scorso 16 maggio, l’evento ha visto tra i partecipanti il responsabile del Servizio promozione della CEI Massimo Monzio Compagnoni e alcuni delegati dei Beni culturali e della […]
22 Maggio 2023

Sul settimanale fossanese La Fedeltà è stato pubblicato questo servizio di Chiara Genisio sull’incontro degli incaricati diocesani del “sovvenire” del Piemonte.

Promosso dal referente regionale Giorgio Carlino lo scorso 16 maggio, l’evento ha visto tra i partecipanti il responsabile del Servizio promozione della CEI Massimo Monzio Compagnoni e alcuni delegati dei Beni culturali e della Caritas. Una trasversalità di impegno che denota la volontà, anzi la scelta, di camminare insieme.

Con una ampia e dettagliata relazione il responsabile nazionale del Servizio “sovvenire”, Monzio Compagnoni, ha illustrato i dati piemontesi sull’8xmille e sul sostegno ai sacerdoti.

In Piemonte, rispetto alla media nazionale, per il sostentamento del clero si utilizzano meno soldi dell’8xmille (la percentuale è del 63 contro il 68%), mentre è più basso il numero dei donatori per parrocchia nel capitolo del sostentamento del clero: la media piemontese si ferma al 2,4 contro quella nazionale del 2,9. Se le donazioni per il clero in Italia, nel 2022, sono di un abitante ogni 506, nella regione subalpina questa percentuale sale a uno contro 607, ma con profonde differenze tra le diocesi. Con il miglior rapporto c’è Saluzzo (1 donazione ogni 207 abitanti), seguito da Pinerolo e Mondovì. Fanalini di coda le diocesi di Alba, Alessandria e Asti.

Le firme per l’8xmille negli anni continuano a diminuire. La percentuale delle firme dei piemontesi si attesta al 42%, leggermente meglio del dato nazionale che si ferma al 40,7%, ma negli ultimi anni in Piemonte la diminuzione delle firme è stata maggiore rispetto al dato italiano.

Compagnoni ha evidenziato come quasi il 50% dei praticanti non devolve l’8xmille alla Chiesa Cattolica. Non è per lui una questione di “fare soldi” ma di tornare ad essere una comunità che si sostiene.

Per aiutare a far crescere le firme e il sostegno alla Chiesa una strada può essere quella di avere un referente di parrocchia, un laico, che aiuti la sua comunità anche su questo fronte. Un lavoro capillare per formare e far crescere la consapevolezza del dono.

Intenso e schietto, il dibattito ha messo in luce buone pratiche già sperimentate come le difficoltà, le diverse opinioni. Tutti si sono però ritrovati nella certezza che occorre trasparenza su come sono utilizzati i fondi dell’8xmille.

Lo stesso Vescovo delegato Cep per il "sovvenire", Mons. Luigi Testore pastore della diocesi di Acqui, ha sottolineato l’importanza di confrontarsi e di approfondire a livello locale questo servizio del "sovvenire". “È positivo – ha commentato – che siano emerse le difficoltà e i problemi, così possiamo impegnarci a trovare insieme le soluzioni. Abbiamo bisogno di approfondire e trovare il modo di costruire una comunità che ha bisogno non solo di spiritualità ma anche mezzi concreti di vita”.

Carlino ha infine sintetizzato le tre azioni da mettere in campo da subito: corresponsabilità, condivisione e trasparenza.

Chiara Genisio