SERVIZIO PER LA PROMOZIONE DEL SOSTEGNO ECONOMICO ALLA CHIESA CATTOLICA
della Conferenza Episcopale Italiana

Il “sovvenire” per il canto e la musica vocazionale. A Mazara 2 giorni corali da tutta Italia

Un weekend di fine luglio (25 e 26) all’insegna della gioia. Canti editi e inediti saranno eseguiti al primo Festival nazionale della musica e del canto vocazionale “Eccomi con gioia”  nell’atrio del Seminario vescovile di piazza della Repubblica a Mazara del Vallo. “Solitamente, come di recente è stato scritto, si parla di educazione al canto e […]
21 Luglio 2014
Un weekend di fine luglio (25 e 26) all’insegna della gioia. Canti editi e inediti saranno eseguiti al primo Festival nazionale della musica e del canto vocazionale “Eccomi con gioia” nell’atrio del Seminario vescovile di piazza della Repubblica a Mazara del Vallo.

“Solitamente, come di recente è stato scritto, si parla di educazione al canto e alla musica. Più raramente di educazione con il canto e la musica. Con il promuovere il Festival nazionale della musica e del canto vocazionale si vuole affermare la dimensione educativa del canto e della musica nelle celebrazioni liturgiche e in particolare nella pastorale delle vocazioni”.

 
Lo afferma il suo ideatore don Francesco Fiorino che ha chiesto anche il sostegno del Servizio Promozione. Perciò nei due giorni si sentirà musica e si leggeranno altre “note” che sono quelle del sostegno economico alla Chiesa.

“Siamo convinti -afferma ancora don Fiorino- che il canto e la musica fanno diventare Chiesa e la manifestano; che sono importanti non semplicemente per motivi mistici, estetici, ma perché concorrono a perseguire la finalità della celebrazione liturgica (la celebrazione eucaristica è la prima e insostituibile scuola di discernimento vocazionale e di comunione ecclesiale). Inoltre crediamo che la musica e il canto possono e devono servire non solo a divertire, a innalzare lo spirito, a pregare, a solennizzare alcuni eventi religiosi o alcune ricorrenze, ma possono e devono servire anche a fare Chiesa e a mostrare che si è Chiesa, ossia delle persone che vivono in armonia e in comunione profonda gli uni con gli altri. Ciò significa guardare al fenomeno musicale con occhio più pastorale che culturale. Infine pensiamo che il Festival potrà essere un significativo evento ecclesiale di scambio e di effettiva comunione tra le Chiese locali del nostro Paese”.