SERVIZIO PER LA PROMOZIONE DEL SOSTEGNO ECONOMICO ALLA CHIESA CATTOLICA
della Conferenza Episcopale Italiana

È tempo di fare Chiesa: un viaggio nell’opera dei sacerdoti durante il Covid-19

Il primo periodo della pandemia, in Italia, è stato terribile. Abbiamo perso molte vite e sono migliaia le famiglie ferite dal lutto, che non riescono a prenderne ancora pienamente coscienza. Abbiamo vissuto il dolore profondo delle persone che se ne sono andate da sole, senza poter salutare i loro cari, lasciandoli in un silenzio assordante. […]
25 Maggio 2020

Il primo periodo della pandemia, in Italia, è stato terribile. Abbiamo perso molte vite e sono migliaia le famiglie ferite dal lutto, che non riescono a prenderne ancora pienamente coscienza. Abbiamo vissuto il dolore profondo delle persone che se ne sono andate da sole, senza poter salutare i loro cari, lasciandoli in un silenzio assordante.

Poi le altre piccole e grandi croci. Preoccupazioni su lavoro e sul reddito, la mancanza di relazioni, i bambini che non possono giocare e andare a scuola, un generale senso di paura.

È in questo contesto che abbiamo deciso di fare un piccolo viaggio virtuale nel nostro Paese per ritrovare, in forma telematica ma umanissima, alcuni sacerdoti che avevamo conosciuto da poco perché protagonisti degli ultimi filmati presenti sul sito www.insiemeaisacerdoti.it.

Li abbiamo ascoltati e intervistati per capire come stavano vivendo, insieme alle loro comunità, questo delicatissimo momento. Come hanno dovuto cambiare i modi di farsi prossimi agli altri in tempo di isolamento sociale. E infine per ricevere un pensiero, una riflessione, una visione che potete ascoltare nel nuovo video qui proposto.

Una chiacchierata a tutto tondo, come si fa con gli amici cari lontani, che ci ha aiutati ad avere visioni e ad immaginare il dopo.

E loro, i nostri sacerdoti, che hanno fatto della loro vocazione l’essere prossimi, essere vicini alle persone, ci hanno raccontato il "come" hanno affrontato questa emergenza. Con molta creatività, hanno dovuto cambiare i modi di stare con il “gregge”.

Come hanno ascoltato e consolato con i mezzi che la vita del nostro tempo ha messo loro a disposizione. In un “durante” che non finirà presto e che segnerà inesorabilmente il “dopo”.

Come guardare avanti, magari anche ricordandoci dei primi tempi dei cristiani: la comunione nella Carità, nel prendersi cura.

Come tornare alle cose essenziali, perché, nel tempo, di cose non essenziali ne abbiamo accumulate molte.

E, come dice qualcuno di loro, ora non è tempo solo di andare in chiesa ma è tempo di fare Chiesa.