La drammatica pandemia da Covid-19 sta causando una crisi profonda le cui conseguenze non siamo ancora in grado di prevedere. Eppure, proprio in questi mesi di difficoltà, la logica del dono, fondata sul dare gratuito e non sul ricevere, fa emergere con forza il volto solidale dei fedeli.
Nei primi cinque mesi di quest’anno la raccolta per il sostegno dei nostri sacerdoti, attraverso i bollettini postali, si attesta intorno a 1,2 milioni di euro: una cifra in linea con quella del 2019. Ma in questo tempo in cui molte famiglie faticano ad arrivare a fine mese, il lavoro scarseggia e i poveri aumentano, il risultato assume un valore decisamente più alto.
Il 2020 era iniziato nel migliore dei modi con un numero di Offerte nettamente superiore all’anno precedente. Una partenza sprint che ha permesso di arginare il crollo delle offerte nel periodo di chiusura forzata (fase 1) di marzo e aprile e la conseguente impossibilità per i donatori di inviare un bollettino postale all’ICSC. Solo a maggio, con l’inizio della fase 2, le Offerte sono tornate a crescere attestandosi ai livelli registrati nello stesso mese del 2019. Il primo pentamestre del 2020 si chiude così in terreno ancora positivo con quasi 2.000 offerte in più (+8,5%).
La sfida che abbiamo davanti è ardua. Il Coronavirus ci ha costretti a cambiare il modo di essere Chiesa, di fare pastorale. Il nostro futuro sarà diverso dal passato e il presente è tutto da inventare. Saremo meno impegnati nel preparare corsi formativi e incontri sul territorio, ma più a trovare modalità nuove per parlare del "sovvenire". È difficile fare una previsione di quanto la gente potrà donare quest’anno, ma abbiamo assolutamente bisogno di ognuno di voi per far si che la logica del dono e della gratuità diventi sempre più la cifra caratteristica del nostro essere Chiesa.
Paolo Cortellessa