SERVIZIO PER LA PROMOZIONE DEL SOSTEGNO ECONOMICO ALLA CHIESA CATTOLICA
della Conferenza Episcopale Italiana

Contento di essere prete per sempre

Contento di essere prete per sempre il titolo dell'articolo di Andrea Beltrami, uno dei 6 finalisti del concorso giornalistico fatto in collaborazione tra il Servizio Promozione CEI e la FISC 8xmille senza frontiere. Ve ne proponiamo il testo. ***** Una bella storia, quella di don William Ballerini, innamorato del suo sacerdozio, sempre sorridente e felice di […]
18 Settembre 2019

Contento di essere prete per sempre il titolo dell'articolo di Andrea Beltrami, uno dei 6 finalisti del concorso giornalistico fatto in collaborazione tra il Servizio Promozione CEI e la FISC 8xmille senza frontiere. Ve ne proponiamo il testo.

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Una bella storia, quella di don William Ballerini, innamorato del suo sacerdozio, sempre sorridente e felice di essere prete; nato a San Martino Spino di Mirandola il 26 gennaio 1940, cresce in una famiglia tradizionale e, dopo la prematura morte della mamma, viene affidato alle cure degli zii e della nonna, per la quale don Ballerini ha sempre nutrito affetto e venerazione. Ripercorriamo con lui le principali tappe della sua vita sacerdotale, che ancora lo vede impegnato nel servizio in Cattedrale, nel sacramento della riconciliazione, o nelle parrocchie che necessitano di un aiuto.

Don William, come è nata la sua vocazione sacerdotale
“La mia vocazione sacerdotale - racconta - è nata grazie a mia nonna, una santa donna, che sempre mi portava in chiesa a San Martino per assistere alle funzioni religiose; negli anni si faceva sempre più forte in me il desiderio di diventare come il mio parroco, don Oscar Martinelli”. E proprio grazie all’interessamento del sacerdote, che riconosce nel ragazzo una sincera vocazione, il giovane William entra nel locale seminario diocesano e, compiuti gli studi filosofici e teologici, viene ordinato sacerdote da monsignor Artemio Prati il 29 giugno 1966, assieme a don Ivano Zanoni e don Lino Galavotti, raggiungendo così il suo “sogno” di diventare come il suo parroco.

I primi tempi del servizio
Dopo l’ordinazione è iniziato per don William un periodo di servizio, come cappellano, presso varie parrocchie della diocesi, Novi, Quarantoli, San Possidonio, Mortizzuolo dove il giovane sacerdote viene incaricato soprattutto dell’assistenza ai giovani, con i quali instaura sempre un ottimo rapporto. Poi la nomina a parroco di Gavello “vicino a casa”, il 1 ottobre 1974, parrocchia nella quale il nostro inizia con slancio una attività pastorale in mezzo alla gente con due obiettivi in particolare: “fare le missioni popolari con l’intervento di frati e suore nella predicazione e nella testimonianza, e a Gavello ne ho fatte due con successo”; il secondo punto era quello di visitare le famiglie e i malati, stando vicino alla gente partecipando delle loro gioie e sofferenze. “Nella parrocchia di Gavello” prosegue don William, “mi sono trovato bene”.

Parroco a Santa Croce, Gargallo, Panzano, Rettore della chiesa dell’Adorazione
Anche in queste parrocchie, sempre servite con dedizione alla Chiesa ed alle persone, don Ballerini ricorda di avere sempre operato ed agito per il bene comune e con particolare attenzione alla sua gente, “contento di fare il parroco e di servire la Chiesa”.
Nel 1995 don William viene nominato rettore della chiesa urbana del Santissimo Crocifisso, detta anche dell’Adorazione, dove viene apprezzato e stimato. Due anni dopo è parroco a Sant’Antonio in Mercadello, dove continua a profondere energie e impegno per favorire le attività pastorali e il bene della parrocchia.

San Martino Spino
Nel 2003 don William viene nominato parroco di San Martino Spino, “il mio paese”, dove incontra persone care, amici e conoscenti. Con loro trascorre tredici anni nei quali si preoccupa della chiesa parrocchiale e delle strutture adiacenti, non trascurando la vicinanza alle persone e alle famiglie secondo l’obiettivo che si era posto fin dai primi tempi del sacerdozio. Vede chiusa la chiesa per il terremoto del 2012, con ingenti danni, ed è ancora in fase di ristrutturazione.

Il servizio in Cattedrale
Quando don William si rende conto che le forze non gli permettono di continuare come lui desidera la cura spirituale a San Martino, rimette il mandato nelle mani del Vescovo e si trasferisce a Carpi, presso la casa soggiorno per il clero, dove tuttora risiede. Si rende disponibile a prestare servizio in Cattedrale come confessore: lui stesso afferma di “vivere bene questo servizio a contatto con la gente, un impegno delicato con tanti casi diversi”. E conclude dicendo: “sono un prete che non si ferma mai, contento di essere sacerdote per sempre, senza aver avuto mai un momento di esitazione sulla mia scelta”. Ancora oggi è richiesto nelle parrocchie o dalla gente, che non lo ha mai dimenticato (paura che don William ha avuto nel momento di passaggio dalla parrocchia alla casa del clero) e che continua a stimare ed apprezzare come sacerdote autentico, di grande fede, che ti accoglie con un sorriso.