SERVIZIO PER LA PROMOZIONE DEL SOSTEGNO ECONOMICO ALLA CHIESA CATTOLICA
della Conferenza Episcopale Italiana

Valore del punto per il 2017 e fabbisogno sostentamento clero

Anche il prossimo anno il “punto” per calcolare la remunerazione del clero diocesano in Italia rimane a 12,36 euro. Questo non comporterà quindi spostamenti sostanziali nel sostentamento mensile dei 35mila sacerdoti, di cui 3mila in previdenza perché anziani o malati. In allegato vi riproponiamo una scheda (qui a lato l’immagine) che riassume in 6 punti […]
21 Ottobre 2016
Anche il prossimo anno il “punto” per calcolare la remunerazione del clero diocesano in Italia rimane a 12,36 euro. Questo non comporterà quindi spostamenti sostanziali nel sostentamento mensile dei 35mila sacerdoti, di cui 3mila in previdenza perché anziani o malati. In allegato vi riproponiamo una scheda (qui a lato l’immagine) che riassume in 6 punti come funziona il fabbisogno annuale per il sostentamento dei sacerdoti. La scheda si può scaricare e stampare fronte-retro.
In estrema sintesi a ciascun sacerdote spetta un numero X di punti (da 80 a 138) il cui valore - stabilito dalla C.E.I.- è pari ormai da 8 anni a 12,36 euro. Un prete appena ordinato avrà quindi diritto ad una integrazione netta mensile di poco meno di 900 euro, mentre un Vescovo ai limiti della pensione a circa 1.400 euro netti mensili.

La perequazione, alla base dell’attuale sistema per il sostentamento dei sacerdoti, assicura a tutti i presbiteri che vivono nelle stesse condizioni gli stessi mezzi economici necessari per una vita dignitosa e per lo svolgimento della propria missione.

 
Il fabbisogno per il sostentamento del clero anno 2015
 
Nel consuntivo relativo al 2015, il fabbisogno complessivo annuo per il sostentamento dei sacerdoti è ammontato a 552,4 milioni di euro lordi, comprensivi delle integrazioni nette mensili ai sacerdoti (12 l’anno), delle imposte Irpef, dei contributi previdenziali e assistenziali e del premio per l’assicurazione sanitaria.

A coprire il fabbisogno annuo provvedono: per il 18,0% in prima battuta gli stessi sacerdoti, grazie agli stipendi da loro percepiti (per esempio quali insegnanti di religione o per il servizio pastorale nelle carceri e negli ospedali); per il 7,6% le remunerazioni percepite dagli enti presso cui prestano servizio pastorale (parrocchie e diocesi). Il resto è coperto per il 9,3% dalle rendite degli Istituti diocesani per il sostentamento del clero, per il 65,1% dall’Istituto Centrale Sostentamento Clero attraverso l'1,9% delle Offerte deducibili per il sostentamento dei sacerdoti (con la raccolta dell'anno precedente) e con il 63,2% dei fondi derivanti dall’8xmille