SERVIZIO PER LA PROMOZIONE DEL SOSTEGNO ECONOMICO ALLA CHIESA CATTOLICA
della Conferenza Episcopale Italiana

Nuova evangelizzazione / Verso il Congresso Eucaristico (3-11 settembre 2011)

Luci accese nel cuore delle città. Pensando a chi lavora, cresce il   fenomeno dell'orario prolungato nelle parrocchie. Così come le adorazioni 24 ore su 24. Tre esempi da Milano, Bologna e Bari.Ecco come i sacerdoti fanno riscoprire il tempo di Dio “Una sosta di tutta la Chiesa italiana davanti all’Eucaristia, per riprendere meglio  il cammino”. Alla vigilia del […]
2 Agosto 2017
Luci accese nel cuore delle città. Pensando a chi lavora, cresce il   fenomeno dell'orario prolungato nelle parrocchie. Così come le adorazioni 24 ore su 24. Tre esempi da Milano, Bologna e Bari.
Ecco come i sacerdoti fanno riscoprire il tempo di Dio
 
“Una sosta di tutta la Chiesa italiana davanti all’Eucaristia, per riprendere meglio  il cammino”. Alla vigilia del Congresso eucaristico nazionale di Ancona (3-11 settembre 2011) sono tante le parrocchie che già percorrono questa via: l’annuncio pubblico del mistero del Dio-con-noi, in forme diverse. Come il prolungamento dell’orario d’apertura nelle grandi città. Alla Madonna dei Monti, in centro storico a Roma, il parroco don Francesco Pesce dà così modo a chi lavora fino a tardi di entrare a pregare. In aumento anche le parrocchie che fanno l’adorazione eucaristica perpetua, 24 ore su 24, incoraggiata anche da papa Benedetto. Sono oltre 50 realtà. Come la chiesa di San Vito, a Ragusa, con 450 volontari. Ore di intercessione, anche per le vocazioni.
 
Ecco tre esempi a Milano,Bologna e Bari di quest’apertura delle chiese alla città e all’uomo. Il “Chi dice la gente che io sia?” evangelico interpella i cittadini in orari insoliti. Messe, concerti, incontri per i giovani nei distretti della movida, visite guidate alle opere d’arte che tramandano fede e cultura. Per spingere più in là il deserto interiore e, sul piano sociale,   assumersi nuove responsabilità pubbliche. Ecco come i sacerdoti fanno riscoprire il tempo di Dio.
 

 
MILANO BASILICA DI SAN LORENZO ALLE COLONNE
Nelle strade della movida
 
di ELISA PONTANI 
 
Perché non usciamo? Il gruppo del “Centro giovane alle Colonne” della basilica di San  Lorenzo, con il parroco don Augusto Casolo, e l’aiuto del decanato centro della diocesi di Milano, ha portato le parole del Vangelo dentro le notti della movida di Milano, a pochi passi da piazza Duomo. Il Centro (che ha un sito internet visitabile all’indirizzo http://nuke.centrogiovane.org) una sera a settimana chiama i giovani ad essere qualcosa di più che consumatori di eccessi. Un’offerta alternativa, un vento spirituale, leggero. Qualcuno, parafrasando il titolo di un vecchio film, l’ha già chiamata “la febbre del giovedì sera”.
 
Si parla di qualità delle relazioni sociali tra i ragazzi a Milano, di speranze e precarietà. Ma ci sono anche percorsi artistici o di cittadinanza attiva. Tra le iniziative più recenti,”‘Spiazzàti”, che ha proposto, tra l’altro, serate in musica su un testimone del ‘900, il cardinale vietnamita Van Thuan. Poi la preghiera di Una luce nella notte. E la lettura del Vangelo con videoproiezioni Coraggio! Alzati, ti chiama!. In autunno tornerà il cineforum.
 

 

BOLOGNA NELLE PARROCCHIE DEL CENTRO
La notte bianca delle chiese
 
di COSTANTINO COROS 
 
Passeggiando per le vie di Bologna, in un sabato d’inizio estate, alla vigilia del Corpus Domini, si potevano incontrare tredici luci accese nella notte. Erano quelle delle chiese e degli oratori del centro storico, aperti fino a mezzanotte, per la II edizione della Notte bianca delle Chiese. «La nostra iniziativa» spiega monsignor Stefano Ottani, parroco della Basilica di Ss. Bartolomeo e Gaetano e promotore del progetto «è uno degli incontri con il sacro che proponiamo ai bolognesi.
 
Una sera al mese, alle 22, c’è l’ascolto davanti all’Eucarestia. Commentiamo un salmo, tra pause musicali ». Sempre una volta al mese, in una chiesa del territorio parrocchiale, “cupola sotto le due torri” simbolo di Bologna, fra le 23 e le 2 del mattino i giovani si radunano per l’adorazione eucaristica e sul sagrato invitano gli altri ad entrare. «La luce nella notte è un segno che indica il cammino verso la fede» spiega don Stefano,mentre accompagna i primi visitatori nell’oratorio di palazzo Lùpari, dove dimorò nel XV secolo il beato Ludovico Morbioli. «La chiesa aperta all’ora in cui i ritmi frenetici della città si vanno spegnendo, richiama l’attenzione sulla presenza dell’Eucarestia».
 
«C’è molta partecipazione» conferma Manuela Zucchi, guida per i gruppi in visita lungo i percorsi teologici e storico-artistici della Cattedrale di San Pietro, nella Notte bianca delle chiese. È prevista anche la salita sui campanili del centro città. Altri cittadini affollano la Basilica dei Ss. Bartolomeo e Gaetano, tra le candele accese. Giuseppe Bonvicini, 50 anni, geometra, in chiesa ci va abitualmente, «ma questa» dice «è un'occasione per ricavarsi un momento di riflessione ».
 
Cristina Bianco e Paola Serrato sono venute insieme all’Oratorio Santa Maria dei Guarini: «È importante leggere l’arte con la fede» commentano. Liliana Lodo, 30 anni, in chiesa non entrerebbe mai, spiega, «ma questi eventi mi spingono a varcare la soglia e a pensare alla dimensione spirituale». Un suono d’arpa arriva dalla chiesa di San Nicolò degli Albari. Pochi minuti sospesi, poi il pubblico applaude con emozione.
 
«Apprezzo molto l’apertura notturna dei luoghi sacri» commenta Federico Fulgenzi, 34 anni. «La gente ha bisogno di più iniziative come queste». La serata si conclude nella cattedrale. Maria Grazia e Alessandro Rossi, genitori trentenni di due bambini, sono passati per caso: «La sera è un buon momento per entrare in chiesa » dicono «soprattutto per i giovani o per chi è pendolare e, tra lavoro e tempi del rientro, non ha modo di andare a messa durante la giornata».
 

 
BARI CHIESE DELLA CITTÀ VECCHIA
Arte e musica contemplando Dio
 
di NINA FABRIZIO
 
Mostre, presentazioni di libri, dibattiti, concerti e soprattutto musica sacra nel segno del grande compositore di Bari, Nino Rota, a 30 anni dalla morte. E ancora, lettura di brani della Bibbia e adorazione eucaristica. Tutto questo offrirà la rassegna Notti sacre che dal 24 settembre al 2 ottobre aprirà una decina di chiese storiche di Bari, per lo più chiuse durante l’anno, per rispondere alla «fame di cultura e di musica della città », come spiega don Antonio Parisi, consulente musicale dell’Ufficio liturgico nazionale della Cei e curatore dell'iniziativa della diocesi pugliese.
 
Attraverso gli appuntamenti culturali e artistici, l’obiettivo è aprire anche alle strade che conducono al sacro. L'iniziativa, al suo secondo anno, si tiene a Bari Vecchia, dove, spiega don Parisi «ci sono tante chiese che possono offrire ospitalità per eventi artistici e così mostrare le proprie bellezze architettoniche, sconosciute alla maggioranza dei baresi». È il contesto ideale, aggiunge, per «far riscoprire le radici e i valori positivi presenti nel centro storico, e creare momenti  di incontro fra gli abitanti».
 
La città da qualche tempo è in pieno fermento culturale. Una vivacità subito colta dalla diocesi, inseritasi in uno scenario favorevole con una sua proposta, l'anno scorso premiata da una grande affluenza di pubblico. «L’evento artistico vuole offrire un nutrimento dello spirito. Momento centrale » afferma don Parisi «è, non a caso, l'adorazione eucaristica continua. Vogliamo essere presenti nel progetto culturale della città senza mai dimenticare ciò che per noi è importante, la centralità di Dio».
 

 
L'EVENTO DI ANCONA
L’Eucaristia al centro della vita quotidiana
 
Un congresso eucaristico è «una stazione a cui una Chiesa locale invita le altre, regionali, nazionali o del mondo intero». Obiettivo è dar vita ad iniziative per avvicinare al mistero eucaristico in mezzo a noi. Anche nella sua dimensione sociale.
I congressi internazionali sono convocati dal Papa, quelli diocesani o nazionali possono esserlo dai vescovi. Il primo fu a Lille (Francia) nel 1881.
 
L’Italia diede il via a quelli nazionali nel 1891.Oggi la Cei ne prevede 2 ogni decennio. Il 25°, ad Ancona, avrà per tema Signore, da chi andremo? L’Eucaristia nella vita quotidiana. Verranno approfonditi, con l’intento di rinnovare la pastorale: l’accoglienza delle fragilità, la vita affettiva, il lavoro e la festa domenicale, l’educazione alla cittadinanza, la comunicazione della fede (www.congressoeucaristico.it).
 
«Per lo stretto legame tra Eucaristia e vita » ha detto monsignor Adriano Caprioli, vescovo di Reggio Emilia e presidente del Comitato dei Congressi eucaristici nazionali «è fuori dal tempio, nella vita ecclesiale e civile, che dobbiamo celebrarla».
 
Perché, ha spiegato il vescovo di Ancona, monsignor Edoardo Menichelli, «l’Eucaristia risponde al bisogno diffuso tra i credenti,ma anche tra quelli che sono in ricerca, di trovare un senso alla propria esistenza, nelle difficoltà del vivere oggi».    
 
P. I.