SERVIZIO PER LA PROMOZIONE DEL SOSTEGNO ECONOMICO ALLA CHIESA CATTOLICA
della Conferenza Episcopale Italiana

Dossier / Chiesa e lavoro

Dignità, soddisfazione e talenti che non vanno perduti. C’è anche questo negli obiettivi di decine di sacerdoti diocesani impegnati oggi in Italia contro la disoccupazione, attraverso il Progetto Policoro, il piano di formazione Cei in funzione da 16 anni, anche grazie alle firme degli italiani. Vangelo alla mano, il compito che si sono dati è […]
2 Agosto 2017
Dignità, soddisfazione e talenti che non vanno perduti. C’è anche questo negli obiettivi di decine di sacerdoti diocesani impegnati oggi in Italia contro la disoccupazione, attraverso il Progetto Policoro, il piano di formazione Cei in funzione da 16 anni, anche grazie alle firme degli italiani. Vangelo alla mano, il compito che si sono dati è riaprire l’orizzonte per tanti, specie i giovani. Ma in qualche caso anche nelle categorie considerate ai margini delle prospettive occupazionali, come le donne più mature, c’è chi è riuscita con tenacia a realizzare i propri sogni. Anche in un piccolo paese del Mezzogiorno italiano, traumatizzato da un drammatico calo della popolazione da 15mila a 1.500 abitanti nel giro di soli 10 anni? Anche in una realtà dove restano in maggioranza gli anziani,mentre la generazione adulta vede con dolore e impotenza emigrare i più giovani in cerca di lavoro? Sì, anche lì.
 
Doveva essere più o meno questo ciò che aveva in mente don Mimmo Beneventi, l’ex parroco di Laurenzana (PZ) e direttore dell’Ufficio pastorale giovanile della diocesi di Acerenza (uno dei tre ‘tavoli’ partecipanti al Progetto Policoro, con la Caritas e la Pastorale del lavoro), quando incoraggiava alcune donne del paese a puntare sulla loro abilità nel ricamo e nel cucito per realizzare una cooperativa.
 
«Noi» racconta Anna Taddei, oggi presidente della cooperativa La Perla preziosa «eravamo legate all’idea di un servizio di pulizie o di assistenza sociale». E già sembrava un progetto ambizioso in una realtà che tende più a scoraggiare i tentativi di cambiamento che a promuoverli, dove già altre esperienze di cooperative erano nate ma non avevano attecchito.
 
“PUNTIAMO SUL TALENTO DELLE DONNE”
Anna, sposata e con due figli di 12 e 5 anni, non si rassegnava all’apatia. Aveva gestito un negozio di alimentari, lavorato nel settore delle pulizie, in un ristorante. Voleva rimettersi in gioco. Don Mimmo aveva presentato il Progetto Policoro, l’iniziativa della Chiesa italiana per sostenere l’imprenditoria giovanile nel Meridione, un progetto rivolto… ai giovani, appunto.
 
«Quando mi presentai» ricorda Anna «mi presero un po’ in giro perché non ero più tanto giovane. Ero un po’ la barzelletta del momento, ma per me era una sfida: mi sentii ancora più motivata». Agli incontri del corso Policoro, una volta alla settimana, da settembre a giugno, partecipano in undici. «Poi qualcuna si è persa per strada» racconta Anna. «Ci credevano, ma hanno prevalso le pressioni intorno. “Che cosa vi siete messe in testa?” ci ripetevano». Però «noi cinque dell’attuale cooperativa, tutte intorno ai 40 anni, ci conoscevamo da tempo e siamo rimaste.
 
Policoro ci ha dato gli stimoli giusti. Abbiamo fatto il corso con Elena Muscela, la responsabile regionale del progetto e con Livia Falotico, il tutor a livello diocesano, e abbiamo presentato il nostro primo business plan. Sono state loro ad orientarci verso un mercato di nicchia, puntando su un’attività che mancava nel territorio» ossia il restauro e il ricamo antico.
 
Nell’autunno successivo un’altra occasione da cogliere per qualificarsi meglio e raffinare il progetto: il Progetto “Pari” finanziato con fondi regionali con l’obiettivo delle pari opportunità. «Secondo me» afferma un’altra socia della cooperativa, Rosanna Cavuoti, un figlio di 26 anni entusiasta dell’attività della madre «le doppie P ci portano fortuna: Progetto Policoro, Progetto Pari e oggi Perla Preziosa. Oggi siamo tra i pochi in paese a poter lavorare senza dover emigrare. Per questo dico alle donne come me di mettersi in gioco: con tenacia e fiducia si può fare».
 
SI PUÒ FARE
Il corso regionale permette di specializzarsi in informatica, restauro e ricamo; da una monaca, suor Grazia Giovanna dell’Ordine della Piccola Famiglia dell’Esodo, che vive a Decollatura, in Calabria, imparano tecniche secolari di ricamo antico. E finalmente si parte: il 28 dicembre del 2009 apre La Perla Preziosa, laboratorio di sartoria artigianale e restauro dei tessuti antichi, l’unico con questa specializzazione nel Mezzogiorno. Il locale è messo a disposizione dal parroco. Poi arrivano richieste da altre parrocchie non solo della diocesi e anche l’arcivescovo, mons. Giovanni Ricchiuti, promotore fin dall’inizio di ‘Policoro’, non fa mancare il suo sostegno.
 
La fatica è molta, ma gradualmente arrivano i risultati e soprattutto cresce la stima di sé. Ho trovato il lavoro che fa per me – spiega Franca Cavuoti – che esalta la mia creatività". Da ragazza, lei che due figli di 9 e 5 anni, aveva acquisito le qualifiche di sarta, operatrice di moda e stilista modellista; poi aveva lavorato in un bar e anche come segretaria. «Mio marito all’inizio era scettico » afferma «ma adesso ci aiuta per i servizi e nella manutenzione dei macchinari del laboratorio».
 
«Credono molto nel loro progetto» afferma don Giordano Stigliani, l’attuale parroco di Laurenzana, responsabile dell’Ufficio per la pastorale del lavoro in diocesi di Acerenza «e non hanno lasciato niente di intentato». «I figli non mi dicono ”brava”» racconta Filomena, due figli maschi di 17 e 9 anni, un’attività commerciale chiusa sei anni fa «perché vedono solo che la mamma non è più disponibile come prima ».
 
In realtà, è proprio per i loro figli che le 5 donne della cooperativa hanno accettato la sfida: per dare loro un po’ di disponibilità economica in più ma, soprattutto, per «dare l’esempio che associandosi si può creare lavoro».
 
8XMILLE, LA FORMAZIONE CREA LAVORO
«Non credevo di potermi rimettere in gioco alla mia età» continua Filomena «e invece mi trovo con il nostro gruppo a creare quello che vogliamo. È una grande soddisfazione e non tornerei più indietro». Intanto il laboratorio di restauro ha creato movimento in paese: arrivano i furgoni a scaricare i tessuti e le altre merci ordinate via internet. Il locale della parrocchia non basta più e la cooperativa si trasferisce appena fuori Laurenzana.
 
«La richiesta di lavoro dall’esterno» afferma Teresa, tre figli di 11, 14 e 18 anni «ci dimostra che La Perla Preziosasta cominciando a farsi conoscere e apprezzare». «La nostra giornata» prosegue Teresa «comincia con i figli a scuola e la casa da organizzare. Siamo in laboratorio dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18.30». «Ma quando ci sono commesse da chiudere» conclude con un sorriso «la nostra luce resta accesa, anche quando il paese va a dormire».
 
Guarda il nostro filmato in 4minuti della cooperativa ‘La Perla preziosa’ su http://www.youtube.com/watch?v=zdobSF5S15Y , cliccando nell’indice a destra su ‘8xmilleDOC’. O su www.sovvenire.it/videodoc
 
Cooperativa di abiti sacri, per comunioni e restauro antico di manufatti per parrocchie e musei diocesani
 

 
IL PROGETTO POLICORO
Grandi numeri in 16 anni di vita
 
E’ stato un sacerdote a creare il Progetto Policoro, il piano anti–disoccupazione giovanile nel Mezzogiorno in sinergia con le diocesi del Nord promosso 16 anni fa dalla Chiesa italiana. Don Mario Operti (1950-2001) lo ideò dalla collaborazione a tre fra Caritas, pastorale giovanile e del lavoro.
 
Diceva don Mario:“Non esistono formule magiche per creare lavoro. Occorre investire nell’intelligenza e nel cuore delle persone”. Oggi decine di sacerdoti diocesani si dedicano a questa missione. Il Progetto Policoro “è il segreto della presenza dei cattolici nella società –ha scritto il Segretario generale della Cei, mons. Mariano Crociata – Risponde ai bisogni concreti con spirito di comunione nella certezza che il Vangelo vissuto dà buoni frutti per tutti”.
 
“Il Progetto Policoro da sogno di don Mario è diventato un’idea che si organizza, diviene impresa e fa germogliare la speranza – ha detto mons. Angelo Casile, direttore dell’Ufficio Nazionale Cei per i problemi sociali e il lavoro – A tutti noi rimane il compito di custodirlo come un dono perché continui a essere per le nostre Chiese accoglienza e profezia del nuovo che emerge all’orizzonte del Sud per l’intero Paese”.
 
Oggi conta oltre 500 consorzi, cooperative e imprese, pari a oltre 4 mila posti di lavoro. L’8xmille sostiene il piano di formazione con circa un milione di euro l’anno. Per lo più il piano Cei sostiene la formazione dei giovani in cerca di occupazione. Ma in diocesi di Acerenza anche donne over 40 hanno dimostrato di saper usare questo strumento, per rientrare nel mercato del lavoro. Senza emigrare. Un risultato di rilievo in un Sud Italia dove oggi la disoccupazione femminile sfiora il 50%.
 
 

ALLEGATI