SERVIZIO PER LA PROMOZIONE DEL SOSTEGNO ECONOMICO ALLA CHIESA CATTOLICA
della Conferenza Episcopale Italiana

ATLANTE 8XMILLE >> Nella terra del nuovo Papa il Vangelo è tra la gente

Proprio quest’anno alla svolta dei suoi primi 30 anni di democrazia ritrovata, l’Argentina avanza tra le contraddizioni di un’economia emergente. La pastorale della Chiesa è nel segno di ‘una nuova Pentecoste’. E anche l’8xmille dall’Italia ha dato una mano. Istantanee dal Paese di Papa Bergoglio. Un Papa “italiano d’Argentina” diventa un ponte naturale per conoscere meglio […]
2 Agosto 2017
Proprio quest’anno alla svolta dei suoi primi 30 anni di democrazia ritrovata, l’Argentina avanza tra le contraddizioni di un’economia emergente. La pastorale della Chiesa è nel segno di ‘una nuova Pentecoste’. E anche l’8xmille dall’Italia ha dato una mano. Istantanee dal Paese di Papa Bergoglio.

 
Un Papa “italiano d’Argentina” diventa un ponte naturale per conoscere meglio le diocesi ‘alla fine del mondo’. Un’autentica sfida pastorale quella raccolta dalla Chiesa, in una nazione in forte accelerazione economica all’indomani della bancarotta del 2001. Dal 2003 vengono celebrati i processi per i crimini della dittatura militare (1976-1983), la “notte dell’Argentina”.
 
Un passato di terrore, ‘voli della morte’, madri senza le tombe dei figli e in cerca dei nipoti ormai con identità sostituite. Su queste ferite aperte, come primate, Bergoglio chiamò la Chiesa argentina a purificarsi da complicità e omissioni. Le circa settanta diocesi dalle Ande alla Terra del Fuoco hanno ricostruito la fiducia nel segno del Concilio Vaticano II. E dello “spirito di Aparecida”, santuario in cui nel 2007 la Conferenza degli episcopati latinoamericani elaborò
tra le priorità pastorali l’esigenza di una ‘nuova Pentecoste’.
 
«Aparecida ci ha esortati ad annunciare il Vangelo tra la gente, non restando ad aspettare che la gente venga da noi» sintetizzava il futuro Papa Francesco. O per dirla con José Maria Arancedo, suo successore alla guida dei vescovi argentini, «Gesù ha nascosto la sua dignità nel volto del povero. Una Chiesa che non andasse vicino al povero non sarebbe fedele a Cristo”. Un’esigenza di giustizia, a fronte di diseguaglianze crescenti e corruzione, con il 27% di argentini e il 70% di minori sotto la soglia di povertà (meno di 220 euro al mese).
 
Oggi nelle strade le carpas misioneras (tende missionarie), per pregare e confessare i passanti, accolgono richieste di battesimi (“il battesimo dei bambini per i genitori può diventare un nuovo inizio”). E nelle periferie la Chiesa fa argine alla criminalità (i mercanti di tenebre’). Molti i preti minacciati per il loro ministero: preghiera e recupero dei giovani tossicodipendenti, resi violenti dal paco (scarto chimico a basso costo della cocaina, che necrotizza i tessuti cerebrali).
 
Nelle villas miseria, proliferate dopo il crac del 2001 attorno a Buenos Aires, come zattere per immigrati da tutta l’America latina, i sacerdoti con le Sante Messe pubbliche e le opere sociali (oratori e corsi di formazione professionale) hanno creato una trama di vita cristiana che ha in parte scosso l’egemonia della violenza. «Un’icona in ogni casa, un’edicola sacra in ogni incrocio» diceva don Rodolfo Ricciardelli, parroco a Bajo Flores.
 
La Chiesa italiana ha sostenuto questo cammino profetico anche grazie all’8xmille, oltre che con singole diocesi, come quella di Como, che da anni inviano aiuti a sacerdoti e progetti coraggiosi.
 
 
 
 
 

  

CON LE NOSTRE FIRME
Prima scuole e lavoro
Dal 1991 con l’8xmille i fedeli italiani hanno realizzato in Argentina 223 progetti per complessivi 16,8 milioni di euro (33 in arcidiocesi di Buenos Aires, con 6.7 milioni). Dall’assistenza alimentare per le famiglie ai corsi di salute primaria nei barrios, da scuole e biblioteche, ad un ospedale rurale. Interventi anche per il recupero di prostitute e bambini di strada, fino agli ‘orti familiari’ e ai crediti rotativi. Contro la disoccupazione, aperti centri di formazione (meccanica, apicoltura, informatica) e cooperative ortofrutticole.