SERVIZIO PER LA PROMOZIONE DEL SOSTEGNO ECONOMICO ALLA CHIESA CATTOLICA
della Conferenza Episcopale Italiana

La parola ai nostri lettori

TESTIMONI“Ce ne fossero di preti cos씠Sono sempre più convinto che per incentivare il sostegno economico alla Chiesa non ci sia modo migliore che far conoscere i vari sacerdoti che in prima persona, senza tanti scrupoli e problemi, si sporcano le mani. Grazie per il servizio a pagina 13 di Sovvenire-settembre 2014, che presenta un parroco, […]
2 Agosto 2017
TESTIMONI
“Ce ne fossero
di preti così”
 
Sono sempre più convinto che per incentivare il sostegno economico alla Chiesa non ci sia modo migliore che far conoscere i vari sacerdoti che in prima persona, senza tanti scrupoli e problemi, si sporcano le mani. Grazie per il servizio a pagina 13 di Sovvenire-settembre 2014, che presenta un parroco, don Mario Zacchini, che ho il piacere e l’onore di conoscere, che ha aperto la canonica ai fratelli che si trovano a non avere un tetto, da buon conoscitore, amico e seguace di don Oreste Benzi. Questa è vera testimonianza e non c’è bisogno di commenti. Ce ne fossero di preti così! Quando in chiesa invitiamo a pregare perché il Signore mandi operai per la Sua messe, io aggiungo ‘che ci mantenga quelli che abbiamo’ e soprattutto li converta e li faccia diventare veri suoi seguaci, veri pastori ‘con l’odore delle pecore’.
Carlo Luigi Donati
San Giorgio di Piano (Bologna) 
 
 
INCONTRI
Ho “visto” Gesù
nelle sue parole
 
"Se incontrassi un sacerdote e un angelo, saluterei prima il sacerdote, poi l'angelo - diceva il Curato d'Ars- Se non ci fosse il sacerdote, a nulla gioverebbero la Passione e la Morte di Gesù. A che servirebbe uno scrigno ricolmo d'oro, quando non vi fosse chi lo apre? Il sacerdote ha le chiavi dei tesori celesti". Lo scrivo rientrata a casa con una gioia profonda dopo aver ascoltato e ‘visto’ Gesù nelle parole di un sacerdote. L’ho riscoperto così. Il sacerdote è un canale -cito le parole di don Marco- è colui che ‘tiene una mano sul cuore di Cristo e l’altra sul cuore dei popoli, delle persone’. Siamo grati a tutti loro e preghiamo per la loro altissima missione, che è la stessa di Gesù: "Come il Padre ha mandato Me, così io mando voi."

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Grazie anche a....
Maria Tangenti di Broni (Pavia), Luigi Angelo Sironi di Jesi (Ancona), don Gaetano Squeo di Lucera (Foggia), don Pietro Paolo Carrer di Vittorio Veneto (Treviso), Maria Turello di Udine, Paolo Giacchini di Pesaro, Gian Franco Dadone di Cuneo, Tino Toccaceli di Pesaro, Antonio Pilloni. Grazie anche a Gianandrea Caraffini di Parma e a suo padre Giovanni, Gabriella Pascucci di Cingoli (Macerata), la famiglia Barcellona, Renata Morante di Foggia, Osvalda Marguerettaz di Entroubles (Aosta), Maria Ambrosi e Luigi Bighelli di Sommacampagna (Verona), Rosa Palasciano e Antonio Bonito di Foggia, il Centro editoriale Dehoniano, Nelleda Bonanni di Trieste, Laura Gerbella Bossi di Bresso (Milano), Marisa Chiesa di Genova, Loda Santilli, Danilo Bassi di Roma e Maria Turello di Udine. Ricordiamo con affetto Ida Zaina Vai di Milano, Floriana Gilodi di Torino, Maria Trevisan di Mogliano Veneto (Treviso), Francesco Saverio Siniscalchi di Saronno (Varese), Ester Andreetti di Milano, Salvatore Moretti di Roma, Flora De Negri di Visciano (Napoli) che ci hanno lasciato dopo una fedele testimonianza, chiedendo ai sacerdoti di ricordarli nelle Ss. Messe con gli altri donatori e le loro famiglie. Buon Natale a tutti i lettori.


 

8XMILLE 2014, UN ANNO DI SFIDE GLOBALI

Iraq, Siria, Ebola: ecco dove
le nostre firme hanno portato luce
Grazie ai fedeli la Chiesa italiana ha potuto contribuire ai soccorsi nelle più gravi crisi del nostro tempo. Un milione di euro dall’8xmille per le vittime di guerra in Siria e altrettanto per i cristiani perseguitati, profughi dall’Iraq, hanno assicurato un’assistenza di base a migliaia di loro. Inoltre mezzo milione di euro è stato inviato in due ospedali dei Fatebenefratelli in Liberia e Sierra Leone dove a dicembre è atteso il picco di Ebola (tra 5 e 10 mila casi a settimana, per l’Oms). Il progetto di intervenire attraverso il St. John Hospital di Lunsar e il St. Joseph Catholic Hospital di Monrovia è motivato dal fatto che l’epidemia ha decimato il personale sanitario, tra medici e infermieri contagiati o in fuga. Come già evidenziato nello scorso numero di Sovvenire, Ebola, ormai emergenza sanitaria globale, genera in Africa occidentale pesanti ripercussioni sull’economia e la vita pubblica: l’amministrazione statale è a ranghi ridotti e le compagnie internazionali rimpatriano il personale. Sono chiuse le scuole, e sono ormai alcune migliaia i bambini orfani o abbandonati (uno su 6 dei contagiati è un minore). Le nostre firme significheranno tre mesi di cure gratuite per la popolazione, in Paesi dove l’assistenza sanitaria è solo a pagamento.