SERVIZIO PER LA PROMOZIONE DEL SOSTEGNO ECONOMICO ALLA CHIESA CATTOLICA
della Conferenza Episcopale Italiana

«Nei momenti difficili
guardo verso l’Alto…»

Nella mia vita so di aver ricevuto molto. E nelle tante difficoltà mi sono sempre aggrappato alla fede, levando gli occhi verso l’Alto. Cerco tutt’oggi di non mancare a Messa e da cinquant’anni sono volontario nel Villaggio degli orfani a Tivoli, alle porte di Roma. Nel tempo è diventato sempre più importante per me la […]
2 Agosto 2017

Nella mia vita so di aver ricevuto molto. E nelle tante difficoltà mi sono sempre aggrappato alla fede, levando gli occhi verso l’Alto. Cerco tutt’oggi di non mancare a Messa e da cinquant’anni sono volontario nel Villaggio degli orfani a Tivoli, alle porte di Roma. Nel tempo è diventato sempre più importante per me la sera, prima di andare a dormire, fare un esame di coscienza e il giorno dopo non vergognarmi di andare a chiedere scusa per i miei errori, perché la fede ci rende liberi e umili.

La mia esperienza nel centro tiberino è legata all’incontro con il fondatore, don Nello del Raso: cappellano medico durante la Seconda guerra mondiale. Don Nello dopo il conflitto cominciò ad accogliere giovani orfani. È nato così il villaggio ‘Don Bosco’. Durante il mio servizio militare, alla fine del 1963, incontrai questo sacerdote. Lo chiamavo “piccolo grande uomo” e lo ammiravo enormemente. Una volta gli dissi: ‘caro don Nello, io sono ancora senza un lavoro, ma se il Signore mi aiuta ti assicuro che ti starò sempre vicino’. Così è stato, ho mantenuto la promessa. Collaborando poi anche con il suo successore, don Benedetto Serafini, un altro prete molto significativo per me.

Oggi il ruolo dei sacerdoti è importantissimo. Devono avere profonda attenzione verso gli altri, soprattutto gli ultimi. E diventare padri spirituali delle anime, amici delle persone che incontrano. Per questo sono punto di riferimento di una società intera. Nella vita non è mai troppo tardi per convertirsi. L’ho visto con mio figlio: all’improvviso, a 36 anni, ha deciso di ricevere i sacramenti della Prima Comunione e della Cresima. E oggi con lui non possiamo iniziare a mangiare senza prima una preghiera. Oggi anche sua madre (l’attrice Vanessa Redgrave, ndr) sta facendo un cammino di avvicinamento alla fede. Sono gli esempi quotidiani ad alimentarla. Ed è così anche quando ci spendiamo in aiuto degli altri. In questo mezzo secolo il Villaggio degli orfani è diventato la mia seconda casa. Lo considero la mia ‘casa spirituale’. Per questo dico a chi può di aiutare i sacerdoti e sostenere le opere dell’8xmille, specie se sono interventi vicini a dove viviamo, realtà concrete che vediamo con i nostri occhi.


DA 50 ANNI IN SCENA

Un eroe moderno
È uno degli attori italiani più noti nel mondo e più attivi all’estero. Diretto dai maestri: Buñuel, Bondarchuk, Fassbinder, Chabrol. Poi Petri, Vancini, Bellocchio, Lizzani. Oltre 180 film girati, 13 prodotti. Francesco Sparanero (San Prospero Parmense, 1941) si fa notare per il ‘cipiglio da valoroso’ (Variety) con il ruolo di Abele ne La Bibbia (1966) di John Huston. Ne Il giorno della civetta (1968) di Damiani presta lo sguardo adamantino al personaggio del capitano Bellodi nella sfida a Cosa Nostra. Il ruolo gli varrà il David di Donatello. Sulla scia del giallo politico Il delitto Matteotti (1973) e Marcia trionfale (1976). Pistolero negli spaghetti western, si misura con produzioni indipendenti. Fino al cameo in Django unchained (2012) di Tarantino, omaggio alla sua interpretazione del 1966. Tra i premi anche la candidatura al Golden Globe 1968 con Camelot. Sposato con l’attrice Vanessa Redgrave, ha due figli, uno dei quali, Carlo, gli ha dedicato il documentario L’uomo dai mille volti.