SERVIZIO PER LA PROMOZIONE DEL SOSTEGNO ECONOMICO ALLA CHIESA CATTOLICA
della Conferenza Episcopale Italiana

“Nell’emergenza umanitaria
costruiamo la speranza”

Di fronte alle grandi migrazioni dal Mediterraneo ha fondato a Vittoria (Ragusa), dov’'è parroco, la Cittadella della solidarietà. Con decine di volontari soccorre i minori non accompagnati e le donne vittime di sfruttamento sessuale nelle campagne, oltre che le famiglie provate dalla crisi. “Perché come il buon samaritano del Vangelo –dice- dobbiamo scegliere se fermarci o passare oltre”.
2 Giugno 2015

di SABINA LEONETTI foto di FRENCESCO ZIZOLA

 

Una comunità chiamata a fiorire tra le grandi sfide del suo territorio. Vittoria (Ragusa) vive in prima linea gli sbarchi dal Mediterraneo e il crescente impoverimento delle famiglie. Ed è crocevia dei braccianti stagionali nel suo distretto agricolo d’'eccellenza con ‘l’oro verde’ delle vigne di Primaticcio e del vino Cerasuolo. Una terra unica, ma resa senza diritti dal caporalato, con abusi sessuali sistematici sulle donne migranti. Secondo fonti dell’'Azienda sanitaria provinciale di Ragusa, proprio Vittoria è il primo comune in Italia, in proporzione alla popolazione, per numero di aborti.
Numeri sbalorditivi, da cui traspare l’'orrore quotidiano di cui tutti sanno e che pochi (ong, medici e sindacati) denunciano. Il primo a parlare dei ‘festini agricoli’ e della riduzione in schiavitù di decine di donne rumene, è stato don Beniamino Sacco, parroco della chiesa dello Spirito Santo. Per aver difeso le giovani ha ricevuto minacce, ma ha proseguito. Così come ha fatto in passato quando rispose all’'emergenza sbarchi. Oggi ha creato, con l’aiuto di tanti, La Cittadella della solidarietà, ‘città di Dio’ tra gli uomini, da oltre 20 anni punto di riferimento per la Sicilia orientale con la fondazione Il Buon Samaritano. “Sulla mia strada c'’è sempre qualcuno che mi interpella, mi prega perché ha bisogno di me - dice don Beniamino - Posso andare avanti o fermarmi, sentire il lamento o turarmi le orecchie”.

Oggi funzionano il Centro d’'accoglienza Spirito Santo per migranti e senza fissa dimora, e il Centro di Solidarietà per i minori. “Per primi denunciammo la scomparsa dei minori non accompagnati negli anni ’90 e le violenze a loro danno - continua don Sacco - Qui trovano attività ricreative e doposcuola, per inserirsi nel tessuto sociale e prevenire le devianze”.
La cooperativa Pierino Grispino da 10 anni lavora con loro con 3 laboratori: ceramica artistica, confetture artigianali, vini pregiati.
E la Città dei Ragazzi accoglie pellegrini e scout nella sua fattoria didattica. Inoltre per rispondere al territorio provato dalla crisi, il sacerdote ha proposto di destinare una quota del contributo pubblico per i migranti alle famiglie bisognose. “È una strada impervia, quella della carità - dice don Beniamino - Ma il Vangelo ci dà la certezza che la gioia più grande è farsi custode del fratello”. Non a caso il motto dei volontari oggi è ‘l’amore di san Paolo ci guida’, in nome dell’'Apostolo delle genti che dalla Sicilia evangelizzò l’'Europa.