SERVIZIO PER LA PROMOZIONE DEL SOSTEGNO ECONOMICO ALLA CHIESA CATTOLICA
della Conferenza Episcopale Italiana

La parola ai nostri lettori

2 Settembre 2015
TESTIMONI
“Donare non è elargire ma condividere”

Ho risposto volentieri all’'appello al sostentamento del clero per l'’importanza che riveste l’'attiva partecipazione dei fedeli. Non vorrei che ci si abituasse con l'’8xmille ad attendere tutto da un sistema automatico. Il calo delle Offerte per i sacerdoti - visto il tempo di crisi che attraversiamo - suscita in me una certa inquietudine. Il fatto che solo il 3% degli oneri necessari alla vita degli amici sacerdoti derivi dalla donazione dei fedeli mi sollecita un dubbio: se l’'8xmille fosse ridimensionato, per la drammatica situazione delle finanze pubbliche, non vorrei che i fedeli ‘deresponsabilizzati’ per il fatto che ‘tanto ci pensa l'’8xmille’, venissero bruscamente richiamati alla realtà. È, ahimè, un antico vezzo degli italiani, quello di aspettarsi tutto dall’alto. E, da modesto storico della Chiesa, mi domando se sia meglio seguire una strada che in futuro potrà presentare - come tante volte in passato - alcune incognite, o percorrere la via maestra della condivisione: donare, dunque, non per elargire, ma per condividere.
Giorgio Campanini Parma

 

DOV’E’ ARRIVATO NEGLI ULTIMI MESI L’8XMILLE

Da Vanuatu ai cristiani profughi dell’Iraq

Grazie a chi ha firmato l’'8xmille. Nella sola prima metà del 2015 le risorse messe in comune dai fedeli italiani hanno raggiunto anche profughi di guerra e rifugiati ambientali. La Cei ha potuto inviare 1,2 milione di dollari alla diocesi di Erbil, in Iraq, per l’'accoglienza dei profughi cristiani in fuga dall’Isis: ha assistito 13 mila famiglie sfollate dalla pianura di Ninive, scavato 4 pozzi d’acqua, ha aperto una scuola e assicurato cibo a tutti per un mese.
Al Segretario generale della Cei, mons. Nunzio Galantino, in visita ai confratelli iracheni una donna ha detto: “siamo perseguitati, fate in modo che non siamo abbandonati”. Ad aprile scorso, l'’8xmille ha inoltre risposto all’'emergenza terremoto in Nepal (10 mila morti, emergenza alimentare per 1.4 milioni) con 3 milioni di euro per la ricostruzione. Infine un milione di euro ha soccorso gli arcipelaghi di Vanuatu e Tuvalu, in Oceania, spazzati dal ciclone Pam, il peggior disastro naturale nella storia dei due Paesi del Pacifico del Sud, effetto del riscaldamento globale. Distrutte le abitazioni di oltre metà degli abitanti, con 60 mila bambini sfollati e l'’emergenza acqua potabile. L'’aiuto fraterno ha fatto la differenza.

 

GRAZIE ANCHE A...
Gabriele Gattinara e Elide Avena di Milano, Rosa Amalia Soppelsa di Campalto (Venezia), Beatrice Di Roberto, Ferruccio Meletti di Musile di Piave (Venezia), la famiglia Barcellona, Maddalena Castellani Pastoris, Franco Betta, Vito Perilli di Triggiano (Bari), Michele Iacovelli di Cagnano Varano (Foggia), Maria Laura Cervetto Rossi di Genova, Marco Bandini di Montelupo Fiorentino (Firenze), Carla Ecter di Livorno, la parrocchia del duomo di Cecina (Livorno), don Franco Tamburini di Pesaro, Vincenzo Grimaldi di Roma, Mario Rino Biancheri di San Cataldo (Caltanissetta), Giovanni Alterio di Napoli, Laura Menegazzo e Andrea Vitturi di Padova, Angelo Bonanno di Treviso, Marisa Cimatti Biavati di Bologna, Corrado Pernice di Pavia. Raccomandiamo come sempre alle S. Messe dei sacerdoti i donatori che ci hanno lasciato e le loro famiglie, in particolare Antonio Luigi Mantegazza di Milano, Romeo Paliotto di Padova, Paolo Paroni di Arluno (Milano), Adriana Piccoli di Varago (Treviso).

 

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