SERVIZIO PER LA PROMOZIONE DEL SOSTEGNO ECONOMICO ALLA CHIESA CATTOLICA
della Conferenza Episcopale Italiana

Paola: «I sacerdoti si danno senza risparmiarsi. Come potrei non ricambiare?»

Paola, 85 anni e 5 figli, tra cui una suora missionaria. Una testimonianza semplice e toccante di una donna che non ama i giri di parole e che ha fatto della concretezza, della coerenza e della generosità il suo stile di vita
5 Novembre 2021

“Se uno chiede, vuol dire che ha bisogno!”. Una logica disarmante, che fa onore ai suoi 85 anni portati egregiamente. Paola, di Roma, è mamma di cinque figli, un maschio e quattro femmine, una delle quali è una suora missionaria.
Quando sia stata la prima volta che ha fatto un’offerta per i sacerdoti ormai non lo ricorda nemmeno più ma da allora, certamente, non ha più smesso. Prima del nuovo Concordato, nel 1984, di sicuro c’erano sacerdoti davvero poverissimi in alcune zone più isolate o meno popolose del Paese. “I miei figli mi hanno riferito storie di parroci che mi hanno molto colpito, ad esempio nei paesi di montagna del Piemonte o nell’entroterra marchigiano. Il nuovo sistema – spiega lei stessa –, basato sulle offerte e sull’8xmille, serve proprio a diminuire la sperequazione economica tra di loro”. Per questo Paola lo sostiene con convinzione.
“I sacerdoti danno tutto, senza risparmiarsi – dice –. Tante volte invece noi siamo molto meno bravi nel rispondere con generosità. Tutto sommato viene quasi spontaneo fare un’offerta nella tua parrocchia, dove vedi i tuoi preti spendersi a servizio di tutti. Ma le offerte per i sacerdoti arrivano anche dove noi non vediamo, dove ci sono altri preti meno fortunati. Per questi dono, e non mi stanco di farlo. Specialmente oggi, che so per certo che molti di loro devono affrontare ritmi di vita vertiginosi, per servire tante parrocchie distanti tra loro, e magari alla fine rischiano di sentirsi anche più soli.”
Paola deve alla sua mamma, decima figlia di una famiglia dalla grande fede, l’educazione cristiana che ha ricevuto. Ma ha un ricordo indelebile anche del suo papà, nonostante lo abbia perduto ad appena cinque anni. “Da mio padre – continua –, che pure non era credente, ho ereditato il gusto per la vita semplice e per l’onestà e una vera passione per la natura”.
E se provi a dirle che è stata brava anche lei a trasmettere la sua fede a suo figlio e alle sue figlie, tanto che una di loro ha scelto la via della consacrazione, ti ferma subito e ti corregge: “E io cosa c’entro? La vocazione viene dal Signore, mica da noi!”. Davvero difficile darle torto.

 

LA LETTERA

Un grazie che gratifica e spinge tutti a crescere

Caro Direttore, 
cari amici del Servizio per il sostegno economico alla Chiesa cattolica, pur non essendo un donatore seguo volentieri la vostra bella rivista. Dopo anni di stima per il vostro prezioso impegno, sento il dovere di dirvi un bel grazie. A fianco di noi sacerdoti… non è sempre facile: Dio vi benedica! 
Padre Giorgio Crippa
(Reggio Calabria)

 

Carissimo Padre Giorgio, grazie per il suo pensiero di stima e gratitudine. La miglior ricompensa per il lavoro che facciamo è la consapevolezza di avercela messa tutta e di aver fatto il possibile per rendere un buon servizio alla Chiesa.
Ma quando ci sono messaggi come il suo, sono certamente uno stimolo a far sempre meglio. Ci affidiamo alla sua preghiera, caro Padre, e soprattutto alla sua fattiva collaborazione affinché in tutto il popolo di Dio cresca la coscienza di quanto sia importante fare la propria parte per il sostegno anche economico alla vita della comunità e al sostentamento dei nostri pastori.
Spesso voi sacerdoti siete riluttanti a chiedere per voi stessi, e non fatichiamo a comprenderlo. Invece dovete imparare a farlo di più: proprio nella misura in cui date tutti voi stessi, infatti, è importante che anche le persone che vivono accanto a voi si sentano partecipi di questa dedizione. Uniti nel dono!
Con gratitudine e affetto,
Massimo Monzio Compagnoni