SERVIZIO PER LA PROMOZIONE DEL SOSTEGNO ECONOMICO ALLA CHIESA CATTOLICA
della Conferenza Episcopale Italiana

Rosalba: «Mi sento parte di qualcosa di più grande»

2 Settembre 2021

“La mia parrocchia l’ho sempre sostenuta, sia a Cagliari che nel mio paese d’origine. Quando torno al paese e incontro il mio anziano parroco non serve che mi chieda aiuto: ormai intuisco da sola se ha bisogno. Dallo scorso anno, dopo aver ricevuto a casa Sovvenire, ho deciso di fare anche un’offerta in questo modo. Non so a chi arriverà il mio denaro, ma so che verrà usato bene”.
Rosalba è una donna di 66 anni, ma gliene daresti molti meno. “Se mi domandi perché io l’abbia fatto, la risposta è semplice – aggiunge decisa –. Trovo sia una cosa doverosa, perché mi sento parte di qualcosa di molto più grande di me, la Chiesa, e sento di poter fare anch’io qualcosa per sostenerla”.
“Di questi tempi – prosegue – i sacerdoti e il Papa sono oggetto di attacchi spesso volgari e gratuiti. Io stessa a volte sono stata bersaglio di qualche critica per la mia fede e le mie posizioni. Ma le critiche non mi spaventano: mi sento parte di una storia, sono in cammino verso un destino buono. Mi è stato garantito il centuplo, anche quaggiù, e nulla può scalfire questa certezza. E poi c’è tanta gente meravigliosa con cui condividere il mio percorso”.
Dulcis in fundo, arriva un ricordo del lockdown. “Una mia conoscente, non cattolica e con qualche difficoltà economica per la pandemia, un giorno scrive su Facebook una frase al veleno contro i preti e le ricchezze della Chiesa. Subito, a cascata, un codazzo di battute cattive. Alzo il telefono e le inizio a raccontare di tutti i sacerdoti, le suore, i volontari della Caritas che conoscevo e che erano l’esatto contrario di quel che lei aveva scritto. Le spiego che ci ero rimasta male. Quella donna capisce e si pente sul serio. Rimosso il post e dopo aver chiesto scusa, si è resa disponibile (nonostante la sua attività commerciale navigasse in cattive acque) a regalare ogni giorno dieci primi piatti alle suore della nostra zona, che si occupano dei poveri del quartiere. La cosa è andata avanti diversi mesi e quando ci ripenso ancora mi commuovo. A volte basta poco: solo il coraggio della verità”.