SERVIZIO PER LA PROMOZIONE DEL SOSTEGNO ECONOMICO ALLA CHIESA CATTOLICA
della Conferenza Episcopale Italiana

L’incontro che salva, più forte di ogni distanza

16 Febbraio 2021

MASSIMO MONZIO COMPAGNONI direttore del Servizio promozione Cei per il sostegno economico alla Chiesa

“Da più di duemila anni è una catena di incontri a comunicare il fascino dell’avventura cristiana. La sfida che ci attende è dunque quella di comunicare incontrando le persone dove e come sono”.
Non riesco a togliermele dalla testa queste parole di Papa Francesco, da quando le ho lette nel suo Messaggio per la prossima Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali. La fede si trasmette per attrazione, cioè per testimonianza. Da sguardo a sguardo. Da cuore a cuore. Da abbraccio ad abbraccio. E pensare che in questo periodo ci viene esplicitamente chiesto di stare a distanza, di evitare il contatto, di limitare drasticamente gli incontri in presenza. Che fare?
Se questa domanda ci lascia inquieti, pensate quanto starà turbando il cuore dei nostri sacerdoti! Eppure la loro risposta sta arrivando lo stesso, senza lasciarsi attendere, e le storie che trovate anche in questo numero di Sovvenire ve ne danno – se mai ce ne fosse bisogno – una conferma. Le nostre comunità stanno andando incontro alle persone “come e dove sono”. Anche durante la pandemia. Anzi, facendo di necessità virtù, i nostri preti ci stanno aiutando a riscoprire anche quanto sia importante la dimensione “domestica” della nostra fede. Mai come in questi giorni, forse, stiamo curando anche noi un piccolo angolo “sacro” in casa nostra, un posto speciale dove ritrovare il filo della preghiera, il bandolo della matassa della nostra vita spirituale. È appena cominciata la nostra seconda Quaresima dell’epoca covid, ma stavolta siamo più pronti rispetto al 2020. Sappiamo di dover coniugare in modo diverso, ma non meno impegnativo, i tre verbi che caratterizzano questo tempo forte che ci prepara alla Pasqua: pregare, digiunare, amare.
Permettetemi, allora, di metter l’accento proprio su quest’ultimo verbo. Ci sentiremo spesso, in parrocchia, invitati alle “opere di carità” ma difficilmente i nostri sacerdoti chiederanno qualcosa per sé. E invece noi sappiamo bene quanto sia importante che qualcuno pensi anche a loro, che si spendono a tempo pieno per tutti. Perché quella “catena di incontri” che è la nostra fede continui a propagarsi.
Perché non si fermi, per nessun motivo, il “contagio” che salva.
Buona Quaresima!