SERVIZIO PER LA PROMOZIONE DEL SOSTEGNO ECONOMICO ALLA CHIESA CATTOLICA
della Conferenza Episcopale Italiana

La parola ai nostri lettori

11 Novembre 2019

“LA DOMENICA”

“Da quasi 100 anni il nostro foglio passa di mano”

Chi realizza il foglietto per la Messa ‘La Domenica’? Anche nei momenti di solitudine o senza più slancio, in quelle pagine ho ritrovato speranza. In poche righe mi hanno consolato e rimesso in cammino. Vorrei saperne di più.

Stefano Udine

 

C’è quasi un secolo di storia (esattamente 98 anni) dietro il più popolare dei foglietti domenicali italiani che unisce immediatezza e profondità dei contenuti. Permette di leggere la Parola, oltre ad ascoltarla, e portarla con sé in modo che risuoni. Perché la Bibbia è libro sacro e voce che ci fa incontrare la Parola fatta carne. ‘Scriptura crescit cum legente’ (‘la Scrittura cresce con colui che la legge’) spiegava san Gregorio Magno. A questo progetto di sostegno alla fede lavorano nella redazione di Alba (Cuneo) don Orlando Zambello (Gorizia, 1933), direttore dal 1962 al 2018, e il successore dal 2019 don Pietro Roberto Minali (Curitiba, Brasile 1962). Hanno ereditato La Domenica dal beato don Giacomo Alberione, che la fondò nel 1921 per far arrivare la Parola ovunque. Le copie del ‘viceparroco di carta’ (come lo chiamava don Alberione) dalle 16.800 del 1926 oggi sono un milione. Nel frattempo il modello di vademecum alla celebrazione si è diffuso, con pubblicazioni analoghe edite non solo dalla Società San Paolo. Pochi sanno che all’inizio era un settimanale per famiglie, ‘costola’ della futura Famiglia cristiana, che uscirà 10 anni dopo. “La svolta nel 1965 con la Messa in italiano – spiega don Zambello, che al foglietto ha dedicato la vita, guidandolo fin dall’avvio del Concilio Vaticano II – Siamo stati in prima fila nel far conoscere ai fedeli i documenti conciliari e le riforme liturgiche, con  innumerevoli edizioni, oltre 60 opuscoli e sussidi di catechesi. Negli anni ’60 alcuni parroci chiedevano di lasciare l’ultima pagina bianca per stamparvi contenuti locali. 

Chiamai noti commentatori per far arrivare a tutti la loro voce, contro ogni ignoranza biblica: dal grande mariologo Stefano De Fiores a liturgisti di primo piano, don Rinaldo Falsini (scomparso nel 2008) e don Silvano Sirboni, che tuttora dirige l’Ufficio liturgico della diocesi di Alessandria. 

La nostra storia è anche fatta di 98 anni di lettere ricevute dai fedeli, con suggerimenti e critiche. Il foglietto passa di mano, arriva anche ai malati e ai lontanissimi: tuttora grazie alle donazioni dei fedeli ne spediamo 10 mila copie nelle carceri. È stato un lungo viaggio che non mi aspettavo”. Dalla redazione don Orlando è stato ‘missionario’ al pari di suo fratello don Vincenzo, per 40 anni inviato come ‘fidei donum’ nelle favelas in Brasile. Il compito è uno solo, quello indicato in Isaia 40,1: “Consolate, consolate il mio popolo, dice il Signore”. “Questo servizio è il nostro modo di vivere la nostra vocazione sacerdotale, lavorando per la diffusione del Vangelo, servendo l’Eucaristia attraverso i mezzi che ci offre la tecnologia – spiega don Minali – Oggi c’è bisogno di nuova evangelizzazione. 

E queste pagine semplici e molto curate, adeguate nel tempo alla società italiana che cambia, restano strumento prezioso e flessibile per ogni comunità, anche con rubriche di storia della Chiesa, arte e testimonianze. Alla svolta dei nostri primi 100 anni, il prossimo settembre 2021, il nostro impegno è rendere La Domenica sempre più significativa”.

 

 

Grazie anche a...

Anna di San Vitaliano (Napoli), Giuseppa di Bracciano (Roma), Rina della provincia di Parma, Gabriele di Roma, Maria Luisa di Milano, Irma e Fiorenzo di Udine, Antonella di Falconara Marittima (Ancona), Bruna di Padova, Marco, Jonella di Torino, Rosaria e Alessandro di Palermo, Guido di Gioia del Colle (Bari), Marta di Olbia, Settimo di Catania, Riccardo di Roccella Jonica (Reggio Calabria), don Giacinto Mancini con il consiglio pastorale della parrocchia di Santa Maria della Valle a Monte San Giovanni Campano (Frosinone). Ricordiamo con affetto nelle preghiere, raccomandando ai sacerdoti di fare altrettanto nelle celebrazioni, i donatori tornati alla casa del Padre Maria Angela, Deudemia di Grosseto, Rosa Maria e Gabriele della provincia di Imperia, Marco di Sala Baganza (Parma), Giovanna di Milano, don Mario, parroco di Castellar-San Giacomo (Boves) e Anna.

 

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