SERVIZIO PER LA PROMOZIONE DEL SOSTEGNO ECONOMICO ALLA CHIESA CATTOLICA
della Conferenza Episcopale Italiana

Quando apparve una SIGNORA più luminosa del sole

2 Marzo 2018

di TERESA CHIARI foto AGENZIA ROMANO SICILIANI

 

Verso mezzogiorno del 13 maggio 1917 per un grande lampo, come di temporale imminente, tre bambini correvano via con il loro gregge dal podere di lecci della Cova da Iria, appena fuori Fatima, a 130 chilometri da Lisbona. Il resoconto fu scritto per ordine delle autorità ecclesiastiche dalla maggiore di loro, suor Lucia de Jesus, 10 anni all'epoca dei fatti, vissuti con i cugini di 9 e 7, Francisco e Jacinta Marto. Su un arbusto videro una ‘Signora più luminosa del sole’ con un rosario in mano: “Di dove siete?”. “Sono del Cielo”. Chiese di tornare il giorno 13 per 5 mesi. Nei ‘tre segreti’ che rivelò loro, la visione dell’inferno (‘demoni e anime simili al cadere delle scintille nei grandi incendi, tra grida e disperazione’), la fine della guerra e lo scoppio di una peggiore, la preghiera per la conversione della Russia, tutti resi pubblici nel 1937. Infine il martirio di molti cristiani con la morte del ‘vescovo vestito di bianco’, reso pubblico nel 2000 da San Giovanni Paolo II, che vi lesse la profezia dell’attentato del 13 maggio 1981.

 

 

Sullo sfondo una promessa di salvezza: “Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato”. A Francisco e Jacinta la Vergine preannunciò ‘tra poco vi porterò in Cielo con me’, mentre Lucia sarebbe vissuta a lungo: Francisco morì nel 1919 e Jacinta nel 1920, entrambi canonizzati il 13 maggio di quest’anno da Papa Francesco. Suor Lucia visse fino nel 2005. Oggi sono sepolti insieme nella cattedrale di Fatima, affacciata sul boschetto di lecci diventato la spianata di marmo del santuario. Lì, dove per l’ultima apparizione, il 13 ottobre 1917, Maria aveva preannunciato ‘un miracolo affinché tutti credano’, in 70 mila videro il sole ‘come ruota di fuoco che precipitasse sulla Terra’. Per la prima volta l’indomani i giornali parlarono di Fatima.

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