Doveva essere una semplice raccolta di denaro e oggetti per i profughi di guerra. Una telefonata dal confine ucraino-polacco, invece, ha toccato l'anima di don Michele Cocomazzi e della sua comunità, nel cuore delle montagne abruzzesi, nella diocesi di Pescara Penne. La vita di 25 disperati è cambiata... e non solamente la loro.
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