PARROCCHIA
La parrocchia è, in parole semplici, una porzione di Chiesa posata su una parte di territorio in mezzo ad una porzione di umanità. Fanno parte della parrocchia, infatti, tutti i cristiani che vi abitano, non solo di chi va a messa la domenica. Una parrocchia è fatta quindi di persone, innanzitutto, ma anche di case, e strade, alberi e negozi. In altri termini una parrocchia può esistere anche in mancanza dell'edificio vero e proprio cioè la chiesa parrocchiale. Questa è la parrocchia che vediamo e frequentiamo. Essa è affidata ad un sacerdote che viene detto, per questo motivo, parroco. Inoltre essa appartiene ad una parte più grossa di Chiesa: la diocesi. In Italia le parrocchie sono circa 26mila.
PASTORALE
Da pastorale, termine ecclesiastico con il quale si indica il bastone ricurvo all'estremità superiore che rappresenta il simbolo dell'autorità del vescovo e viene usato nelle cerimonie più solenni. In senso più ampio con il termine pastorale si indica l'insieme delle attività che mirano a far crescere nella fede una comunità. La parola pastorale ricorda Gesù Buon Pastore e le sue parole a Pietro "Pasci le mie pecorelle" ossia dedicati senza parsimonia agli altri, perché credano. La pastorale fa riferimento diretto ai pastori, cioè ai sacerdoti e ai vescovi. Ma la parola ormai viene usata in modo simile ad apostolato, che il Concilio Vaticano II definisce così: "Questo è il fine della Chiesa: (...) rendere partecipi tutti gli uomini della salvezza operata dalla redenzione e per mezzo di essi ordinare effettivamente il mondo intero a Cristo. Tutta l'attività (...) ordinata a questo fine si chiama apostolato che la Chiesa esercita mediante tutti i suoi membri naturalmente in modi diversi: la vocazione cristiana è infatti per sua natura anche vocazione all'apostolato".
Vedi anche alla voce CULTO E PASTORALE (ESIGENZE DI)
PEREQUAZIONE
Questo termine indica un aspetto fondamentale del sistema per il sostentamento del clero. Perequazione significa, in parole semplici, uguaglianza, equità di trattamento. Nessun sacerdote è abbandonato a se stesso. Non può e non deve accadere che il sacerdote della comunità prospera non ha pensieri e quello della comunità povera non sa come sbarcare il lunario. Il secondo potrà contare sulla generosità di tutti.
Questo è possibile perché le Offerte per i sacerdoti, donate dai fedeli italiani vengono raccolte dall'Istituto Centrale Sostentamento Clero, che le distribuisce, in base ai bisogni, ai sacerdoti: sia quelli in servizio attivo che quelli anziani o malati che non esercitano più il ministero, e dopo aver dedicato la propria vita ai fratelli, vivono un momento di maggiore bisogno. Facendo un esempio concreto: ad ogni sacerdote viene corrisposta dalla cassa parrocchiale una somma mensile che è direttamente proporzionale al numero degli abitanti della parrocchia (la quota procapite parrocchiale è di 0,0723 euro, cioè 7 centesimi per abitante). Ma non tutti i parroci hanno uno stesso numero di parrocchiani. In Italia metà delle circa 26mila parrocchie sono molto popolate, l'altra metà conta in media mille abitanti. Perciò, ad esempio, i sacerdoti che svolgono il proprio servizio pastorale e caritativo nelle parrocchie con mille abitanti dovrebbero ricevere, secondo la quota capitaria, 72,3 euro al mese. Ci sono invece almeno 5mila parrocchie con 10mila abitanti i cui parroci arriverebbero a prendere dalla propria comunità 723 euro al mese. Con l'attuale sistema anche il sacerdote, parroco di una comunità più piccola, potrà contare su una remunerazione dignitosa secondo i suoi bisogni. Infatti il sistema si basa su un punteggio che, grazie anche alle offerte per il sostentamento dei sacerdoti e a parte dei fondi 8xmille, integrerà nella giusta misura sia la remunerazione del parroco di 1.000 abitanti che quello di 10mila.