È stato presentato sabato 9 novembre 2024 il Rapporto annuale relativo all’anno 2023, della Diocesi di Padova, che per il secondo anno mette a tema la speranza, ispirandosi in quest’occasione all’ormai prossimo Giubileo 2025. La speranza non delude è, infatti, il titolo della Bolla d’indizione con cui papa Francesco ha annunciato il Giubileo che aprirà solennemente la notte di Natale.
La speranza non delude è anche l’annuncio che fa da filo conduttore del Rapporto annuale della Diocesi di Padova, relativo al 2023, presentato nel teatro dell’Opera della Provvidenza S. Antonio di Sarmeola di Rubano (Pd), che proprio con quest’occasione ha riaperto al pubblico dopo un significativo intervento di ristrutturazione e adeguamento degli impianti. A sostanziare il messaggio è l’immagine scelta per il fascicolo del Rapporto annuale: una porta (con riferimento anche alle porte sante del Giubileo), che si apre all’infinito dove un mare che si perde all’orizzonte è lo spazio della possibilità e della speranza.
All’incontro sono stati invitati i membri dei rinnovati consigli parrocchiali per la gestione economica (CPGE) e i vicepresidenti dei consigli pastorali parrocchiali che hanno iniziato il loro mandato quinquennale, oltre ai membri dei consigli di amministrazione degli enti diocesani, i vicari episcopali, i responsabili e i dipendenti di uffici e servizi diocesani.
Una mattinata ricca di novità, che si è aperta con l’intervento del vescovo mons. Claudio Cipolla, ma che ha visto anche la partecipazione straordinaria di don Claudio Francesconi, economo della CEI e del dottor Michele Pandolfi del Servizio informatico CEI, che hanno permesso di collocare l’impegno della Chiesa padovana nel contesto più ampio della Chiesa italiana.
Alla Relazione di missione presentata dal vicario per i beni temporali don Lorenzo Celi e dall’economa diocesana Vanna Ceretta, si è affiancato anche l’intervento del dott. Alessandro Vincenzi della società di revisione PricewatherhouseCoopers Spa, ente certificatore del bilancio della Diocesi di Padova.
Oltre a presentare i dati la mattinata è stata l’occasione per salutare e ringraziare ufficialmente Vanna Ceretta che con il prossimo 31 dicembre 2024 concluderà il suo mandato di economa diocesana e responsabile dell’ufficio amministrativo diocesano. Incarichi che saranno affidati a partire da gennaio 2025 rispettivamente al dott. Giovanni Bottecchia e all’avv. Alessandro Perego.
Durante l’incontro è stata data voce a don Andrea Zanchetta, parroco di Calcroci (Ve), prima parrocchia beneficiaria del progetto “Vi sia uguaglianza”, annunciato nella Lettera post sinodale del vescovo Claudio Ripartiamo da Cana, come un segno diocesano e presentato ufficialmente al clero diocesano in occasione della Messa crismale di giovedì 28 marzo 2024.
È il progetto di sostegno delle parrocchie in difficoltà che trae il titolo dalla Seconda lettera ai Corinzi in cui san Paolo scrive: «non si tratta di mettere in difficoltà voi per sollevare gli altri, ma che vi sia uguaglianza» (2Cor 8,13-14).
IL RAPPORTO ANNUALE 2023
Come di consueto il Rapporto annuale presenta varie sessioni: la Relazione di missione, il Bilancio dell’ente Diocesi, i dati di bilancio aggregati dell’ente Diocesi con altri enti; il rendiconto delle parrocchie e alcuni dati economici di enti raggruppati per finalità (carità; carità e solidarietà fra le Chiese; Pastorale della cultura; Pastorale della formazione; società partecipate). Un capitolo a sé è riservato per il Seminario vescovile e per l’Istituto diocesano sostentamento del clero
«I sentieri percorsi in questi ultimi anni dalla nostra Chiesa di Padova, sul fronte della gestione dei beni, sono stati alquanto impegnativi per la quantità e l’intensità degli obiettivi» – ha scritto il vescovo Claudio Cipolla nel testo introduttivo al Rapporto annuale, elencando di seguito i temi affrontati e gli obiettivi raggiunti: «la pubblicazione del bilancio della Diocesi e la sua certificazione da parte di un’agenzia esterna; l’accostamento del bilancio della Diocesi a quello degli altri enti ad essa direttamente collegati; l’intenzione e l’impegno di trasparenza e di informazione di cui ci sentiamo debitori verso tutti».
E guardando a un futuro ormai prossimo in cui si attueranno le indicazioni emerse dal Sinodo diocesano ed espresse nella Lettera post-sinodale “Ripartiamo da Cana”, il vescovo si è soffermato anche sui compiti che avranno le nuove équipe ministeriali dedicate alla gestione dei beni: dalla formazione all’uso “cristiano” dei beni propri e della parrocchia all’educazione alla corretta e trasparente rendicontazione in cui la cifra di riferimento è sempre “fare comunione”.
Il rendiconto gestionale 2023 dell’ente Diocesi si chiude con un disavanzo pari a 939.741 euro (nel 2022 era di 616.394 euro), dovuto a un totale di 11.997.798 euro di costi a fronte di 11.058.056 euro di proventi, sostanzialmente in linea con i risultati degli ultimi anni.
Nel bilancio diocesano 2023 emerge una sostanziale variazione del patrimonio immobiliare (con un incremento di circa 23 milioni rispetto al 2022) frutto di un intenso lavoro di collaborazione fra enti «nell’ormai decennale percorso intrapreso dalla Diocesi per stimare, valorizzare e razionalizzare il proprio patrimonio». Nel 2023 si sono infatti estinti alcuni enti – la Pia associazione laicale istituto Clair (le poche religiose sono state accolte all’OPSA) e il MAD (Movimento apostolico diocesano) – con il conseguente trasferimento dei rispettivi beni immobili alla Diocesi, a cui si aggiunge il complesso del monastero della Visitazione di Santa Maria donato alla Chiesa di Padova dalle Suore della Visitazione già ospitate da alcuni anni all’OPSA.
Rispetto al 2022 risulta mitigata la perdita d’esercizio dell’ente Seminario, che è pari a 342.321 euro (un milione in meno dello scorso anno), frutto dell’intenso lavoro di limatura dei costi e degli interventi nel patrimonio immobiliare, mentre l’attività dell’Istituto diocesano sostentamento clero registra un utile di 797.504 euro, destinato al sostentamento dei sacerdoti e alle manutenzioni del patrimonio immobiliare.
Per quanto riguarda le assegnazioni CEI dell’8xmille, nel 2023 sono stati destinati 1.637.114 euro a interventi caritativi (di cui 862.114 euro per il capitolo carità e missione e 775.000 in carità diretta della Diocesi); 1.720.364 euro a esigenze di pastorale; 397.018 euro al restauro di beni culturali, per un totale di 3.754.496 euro.
Sul fronte della missione (Ufficio missionario diocesano e Cuamm) e della carità (Caritas, Adam onlus, Associazione universale Sant’Antonio, Fondazione Nervo Pasini, Irpea, Opera Casa Famiglia, Opsa), l’impegno profuso complessivamente supera i 92 milioni complessivi**.
Per quanto riguarda i rendiconti delle parrocchie, emerge un andamento di sostanziale ripresa rispetto al periodo di pandemia, sia sul piano delle offerte ordinarie, sia su quello delle entrate derivanti da manifestazioni e feste della comunità. Se da un lato rimane costante la diminuzione del debito verso banche, preoccupa il versante dei beni immobili in ordine al quale diventa sempre più faticoso per le parrocchie affrontare i costi di manutenzione e adeguamento.
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**40.853.746 euro è il totale del conto economico dei dati aggregati degli enti caritativi che operano nel territorio (Associazione universale Sant’Antonio, Caritas, Adam onlus, Fondazione Nervo Pasini, Irpea, Opera Casa Famiglia, Opsa onlus); e 51.097.250 euro il totale del conto economico delle realtà che operano nel mondo: Ufficio missionario e Medici con l’Africa Cuamm