Ha detto su questo tema papa Giovanni Paolo II: "Dobbiamo aprirci, come credenti, a un'esistenza improntata a "gratuità", dedicando senza riserve noi stessi a Dio e al prossimo. "Che cosa mai possiedi - ammonisce san Paolo - che tu non abbia ricevuto?" (1 Cor 4,7). Il mondo valuta i rapporti con gli altri sulla base dell'interesse e del proprio tornaconto, alimentando una visione egocentrica dell'esistenza, nella quale troppo spesso non c'è posto per i poveri e i deboli. La Chiesa, attraverso innumerevoli istituzioni, testimonia la volontà di Dio facendosi carico di ammalati, emarginati, poveri e sfruttati. I cristiani, in tal modo, diventano apostoli di speranza e costruttori della civiltà dell'amore… Nell'amore stesso che Dio ha per noi c'è la chiamata a donarci, a nostra volta, agli altri gratuitamente" (Messaggio per la Quaresima 2002).