SERVIZIO PER LA PROMOZIONE DEL SOSTEGNO ECONOMICO ALLA CHIESA CATTOLICA
della Conferenza Episcopale Italiana

Festival della Vita / Don Fabio de Luca, cappellano dell’Istituto penale minorile di Nisida, racconta il bene che si fa anche con l’8xmille

Nel 2023 sono stati 110 i progetti e le iniziativa a beneficio di detenuti e famiglie finanziati con fondi 8xmille destinati alle Diocesi per un totale di 2,5 milioni di euro
4 Febbraio 2025

Come anticipato già la settimana scorsa (vedi qui) tra gli appuntamenti previsti nel programma del Festival della Vita 2025 anche la Santa Messa celebrata il 31 gennaio nell’Istituto penale minorile di Nisida (Na), presieduta da don Ampelio Crema, presidente del Centro culturale San Paolo e del Festival della Vita, e dal cappellano della struttura, don Fabio de Luca (in foto secondo da sinistra, con Massimo Monzio Compagnoni e Raffaele Mazzarella, direttore del Festival. Don Crema l'ultimo a destra).

A don Fabio de Luca, cappellano dell'Istituto dal 2009, il Servizio CEI per la promozione del sostegno economico alla Chiesa ha chiesto una testimonianza della sua esperienza presso l'Istituto.

Davanti ai miei occhi sono passate tantissime storie di vita buona e anche di vita meno buona.

La nostra presenza, fatta di ovviamente di me come cappellano, ma anche di un altro sacerdote giovane che mi aiuta e di volontari, tra cui un bel gruppo scout, è una presenza gioiosa. Noi abbiamo costruito con i ragazzi nel tempo un rapporto spontaneo, semplice ma intimo, profondo; e questo ci aiuta a entrare nella vita dei ragazzi, perché i ragazzi si possano fidare di noi e anche recepire e accogliere quello che gli proponiamo. Che alla fine ha un nome, Gesù Cristo.

Quindi per quanto si possa partire da valori, da esperienze, poi quello che portiamo ai ragazzi è Gesù Cristo.

Ci rivolgiamo a tutti, anche ai ragazzi ortodossi o musulmani presenti in Istituto, e a tutti proponiamo un'umanità piena. Per cui questo rapporto con loro cerca di favorire la bellezza della loro umanità, perché spesso loro si percepiscono brutti feriti, come se non avessero altra possibilità nella vita  che fare quello per cui sono venuti in carcere. Questa è la sfida più grande, ma è anche quella più preziosa.

Certamente quello che noi riusciamo a fare con loro non è possibile che riescano a farlo altri, perché la libertà del rapporto che, come sacerdoti, riusciamo ad avere non lo riescono ad avere con le altre figure che sono presenti nell'Istituto. Quindi veramente la nostra presenza diventa preziosa per tanti motivi.

Se riusciamo ad aiutare i ragazzi, e alle volte anche le loro famiglie, è anche grazie alle offerte che vengono fatte dalle persone per il sostentamento del clero (offerte che sono deducibili) e alle risorse dell'8xmille destinato alla Chiesa cattolica. Sono risorse che ci permettono di fare tanto per i ragazzi di Nisida.

Nel 2023 sono stati 110 i progetti e le iniziativa a beneficio di detenuti e famiglie finanziati con fondi 8xmille destinati alle Diocesi per un totale di 2,5milioni di euro. Tra le attività di utilità sociale, la Chiesa Italiana ha coinvolto i detenuti di 35 carceri italiani per la ricostruzione post terremoto in Abruzzo. La scorsa estate sono stati donati centinaia di ventilatori destinati alle celle e ad altri ambienti comuni che fanno una somma di 2200 in totale (fonte Sovvenire dicembre 2024, pag. 26).

Qui un articolo pubblicato su calurusonline.it dell'evento al carcere di Nisida dal titolo "La Chiesa che tende la mano e non lascia indietro nessuno. Al carcere di Nisida la reliquia del Beato Carlo Acutis e un dono per i giovani ospiti". Come l'8xmille alla Chiesa cattolica arriva nelle zone d'ombra della società. Nella festa di San Giovanni Bosco momento di preghiera e di festa per gli 80 giovani detenuti sul piccolo isolotto di Napoli