Il Rapporto dei progetti e delle attività per l’anno 2023 della Diocesi di Carpi, frutto della collaborazione tra Caritas Diocesana, Porta Aperta Carpi, Porta Aperta Mirandola, e Recuperandia è stato presentato il 13 maggio, presso il Palazzo vescovile. Un documento che, come di consueto, offre non solo il rendiconto delle numerose iniziative portate avanti in tutto il territorio diocesano a favore di quanti si trovano nel bisogno, ma che rappresenta uno “spaccato” della realtà carpense quanto mai bisognoso di attenzione, di cura fraterna e di interventi concreti.
Scrive suor Maria Bottura, direttrice della Caritas di Carpi, nell’introduzione del Rapporto (in allegato):
“L’anno 2023 è stato caratterizzato da una generale sensazione di crisi: gli effetti della pandemia ancora presenti, le emergenze legate a calamità naturali, le guerre e i conflitti finiscono per colpire un po’ tutti. Dobbiamo purtroppo rilevare l’aumento del numero di persone che arrivano ai CdA parrocchiali, ma soprattutto l’aggravamento delle situazioni: accanto ad alcune famiglie o persone che si sono rivolte alla Caritas per la prima volta, ci sono infatti molte situazioni seguite da diversi anni in modo continuativo o intermittente, con storie di fragilità complesse alle spalle, in cui si mescolano diverse forme di vulnerabilità sociale, relazionale, lavorativa. La richiesta di sostegno economico appare in qualche modo la sintesi di tutti i bisogni, la parte emersa che mette in evidenza la fragilità che ha però una parte sommersa nella quale si intrecciano tra loro molti temi.
Per questo stiamo cercando di rafforzare i rapporti con i CdA parrocchiali, per mettere al centro non tanto i budget destinati ad una specifica voce di spesa, quanto piuttosto una progettualità capace di far emergere le diverse vulnerabilità e attivare azioni di aiuto differenziate e condivise. I principali temi con i quali ci confrontiamo quotidianamente continuano lavoro, della casa e del sostegno alimentare. La fragilità lavorativa è un aspetto fondamentale, soprattutto perché facciamo i conti oggi con il fenomeno dei “working poor”, i lavoratori poveri: persone a cui non manca il lavoro, ma è un lavoro precario, pagato poco, insufficiente al mantenimento della famiglia o sempre a rischio di un mancato rinnovo del contratto. Occorre quindi dedicare risorse ed energie per creare le condizioni per una maggiore stabilità e qualità del lavoro.
La mancanza di casa, lo sfratto e il sovraffollamento sono invece le problematiche legate al tema abitativo. Per sostenere i nuclei che si rivolgono ai centri di ascolto, accanto ad un accompagnamento per la ricerca della casa Caritas interviene anche erogando contributi per le utenze, che gravano sempre di più sulle spese correlate all’abitazione, e al pagamento del canone di locazione, che rappresenta una voce di spesa sempre più significativa. In alcuni casi il percorso è più complesso e riguarda la necessità di offrire alloggio e ospitalità temporanei.
L’Emporio Cinquepani continua ad essere per noi la risposta privilegiata per il tema del sostegno alimentare, assieme a tutto il lavoro dei CdA parrocchiali che continuano a distribuire pacchi viveri. La sinergia tra queste diverse modalità di sostegno ci consente di accompagnare più da vicino le famiglie e di offrire risposte che tutelino la dignità delle persone. Come sempre il nostro grazie più grande va a tutti i volontari che operano nelle diverse realtà: il loro lavoro non può essere quantificato, ma sappiamo che è la prima e più preziosa risorsa alla quale la comunità può attingere per camminare insieme ai poveri”.
Crescente, dunque, l'impegno economico della Diocesi di Carpi che, per alleviare queste necessità, ha potuto contare in parte anche sulle risorse provenienti dai fondi dell'8xmille della Caritas Italiana, in parte da quelli della Caritas diocesana.
Alla presentazione sono intervenuti suor Maria Bottura, direttrice della Caritas Diocesana, Stefano Battaglia, presidente della Fondazione Caritas Odoardo e Maria Focherini, che gestisce l’Emporio partecipativo Cinquepani, Maria Cristina Mantovani per la Caritas della parrocchia della Cattedrale, Arianna Agnoletto e Alessandro Gibertoni, rispettivamente presidente e coordinatore del centro di ascolto di Porta Aperta Carpi, Loretta Tromba, coordinatrice di Porta Aperta Mirandola, Manuela Manzotti, coordinatrice di Cibùm La Bottega Solidale, Massimo Melegari, coordinatore di Recuperandia, e Roberta Della Sala, per il consiglio di amministrazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi.
A concludere la presentazione, monsignor Gildo Manicardi, vicario generale della Diocesi.