Oltre le gare e gli allenamenti ho scoperto il valore di impegnarmi per il prossimo, di fare quanto posso nel sociale e nelle associazioni di volontariato. Così mi sento leggera e felice. Perché quando ti doni agli altri, facendo del bene, è un po’ come farlo anche a noi stessi.
Ho avuto la fortuna, quando ero piccola, di conoscere un sacerdote della mia parrocchia, che mi ha insegnato tanto. Don Bruno, che purtroppo ora non c’è più, ha aiutato sia me che la mia famiglia: ci ha trasmesso l’amore per la fede e la preghiera, con la dolcezza e il sorriso. Nella mia adolescenza ho attraversato momenti bui che ho superato proprio grazie alla preghiera: sono stati anni in cui ho sentito il Signore molto vicino a me. Da questo punto di vista i sacerdoti hanno un ruolo decisivo e grandi responsabilità: vivendo la vita secondo il Vangelo, sono punti di riferimento per tutti, soprattutto per i più giovani. Quello che riescono a fare, anche con l’aiuto che viene dalle firme attraverso l’8xmille, mi sembra importante soprattutto quando si tratta di interventi anti-disoccupazione e per la formazione professionale, di cui il nostro Paese ha grande bisogno. Ognuno poi può scegliere liberamente e in coscienza quale realtà sostenere. Anche quest’anno a Rio de Janeiro le Olimpiadi rappresenteranno la massima espressione della fratellanza: in molte occasioni lo sport è stato l’elemento di pacificazione tra i popoli in conflitto. Come atleti possiamo dare un contributo non comune nel far arrivare a tutti un messaggio di pace, di tolleranza e di rispetto dall’altro, del nostro avversario così come dell’altro e di chi ci sembra “diverso”. Auguro ad ogni giovane di avvicinarsi allo sport, a qualsiasi disciplina, perché è il modo migliore per imparare questi valori, di reagire all’odio e superare le paure.
Mi sento molto orgogliosa di rappresentare, insieme alla mia collega Arianna Errigo, il fioretto femminile ai Giochi Olimpici. Ho un fardello pesante sulle spalle, voglio assolutamente difenderlo e mi impegnerò al massimo per fare bene.
VERSO LE OLIMPIADI 2016
A Londra 2012 è stata l’unica atleta italiana, nelle competizioni femminili e maschili, a vincere ben due ori, nell’individuale e a squadre.
Elisa Di Francisca (Jesi, in provincia di Ancona, 1982) approda ai Giochi di Rio de Janeiro (5-21 agosto prossimi) non solo da campionessa olimpica in carica ma dopo un 2015 da favola: Coppa del Mondo di specialità, titolo europeo individuale e a squadre.
E pensare che all’indomani di Londra dubitava se continuare. Stesso vivaio di fuoriclasse di Valentina Vezzali e Giovanna Trillini (che oggi è sua maestra), si è aggiudicata sei volte il titolo mondiale e dieci quello europeo. Tesserata per le Fiamme oro della Polizia di Stato, è considerata una delle più forti schermitrici italiane di sempre, anche se scoprì questo sport per caso, seguendo la sorella in palestra, a scapito della danza.
È impegnata come testimonial del no profit per la onlus ‘WeWorld Intervita’ contro la violenza sulle donne. P.I.