“Se uno chiede, vuol dire che ha bisogno!”. Una logica disarmante, che fa onore ai suoi 85 anni portati egregiamente. Paola, di Roma, è mamma di cinque figli, un maschio e quattro femmine, una delle quali è una suora missionaria.
Quando sia stata la prima volta che ha fatto un’offerta per i sacerdoti ormai non lo ricorda nemmeno più ma da allora, certamente, non ha più smesso. Prima del nuovo Concordato, nel 1984, di sicuro c’erano sacerdoti davvero poverissimi in alcune zone più isolate o meno popolose del Paese. “I miei figli mi hanno riferito storie di parroci che mi hanno molto colpito, ad esempio nei paesi di montagna del Piemonte o nell’entroterra marchigiano. Il nuovo sistema – spiega lei stessa –, basato sulle offerte e sull’8xmille, serve proprio a diminuire la sperequazione economica tra di loro”. Per questo Paola lo sostiene con convinzione.
“I sacerdoti danno tutto, senza risparmiarsi – dice –. Tante volte invece noi siamo molto meno bravi nel rispondere con generosità. Tutto sommato viene quasi spontaneo fare un’offerta nella tua parrocchia, dove vedi i tuoi preti spendersi a servizio di tutti. Ma le offerte per i sacerdoti arrivano anche dove noi non vediamo, dove ci sono altri preti meno fortunati. Per questi dono, e non mi stanco di farlo. Specialmente oggi, che so per certo che molti di loro devono affrontare ritmi di vita vertiginosi, per servire tante parrocchie distanti tra loro, e magari alla fine rischiano di sentirsi anche più soli.”
Paola deve alla sua mamma, decima figlia di una famiglia dalla grande fede, l’educazione cristiana che ha ricevuto. Ma ha un ricordo indelebile anche del suo papà, nonostante lo abbia perduto ad appena cinque anni. “Da mio padre – continua –, che pure non era credente, ho ereditato il gusto per la vita semplice e per l’onestà e una vera passione per la natura”.
E se provi a dirle che è stata brava anche lei a trasmettere la sua fede a suo figlio e alle sue figlie, tanto che una di loro ha scelto la via della consacrazione, ti ferma subito e ti corregge: “E io cosa c’entro? La vocazione viene dal Signore, mica da noi!”. Davvero difficile darle torto.
LA LETTERA