SERVIZIO PER LA PROMOZIONE DEL SOSTEGNO ECONOMICO ALLA CHIESA CATTOLICA
della Conferenza Episcopale Italiana

L'Italia 8xmille >> Modica (Ragusa)

A Pasqua, nella casa-famiglia per ragazze madri che porta il nome del parroco ucciso dalla mafia nel 1993, il cioccolato ha un sapore speciale. Perché è prodotto dal laboratorio di pasticceria con cui il Centro riesce in parte a mantenersi. Le nostre firme fanno il resto. Fondata nel 1990 a Modica (Ragusa) per iniziativa della Caritas […]
2 Agosto 2017
A Pasqua, nella casa-famiglia per ragazze madri che porta il nome del parroco ucciso dalla mafia nel 1993, il cioccolato ha un sapore speciale. Perché è prodotto dal laboratorio di pasticceria con cui il Centro riesce in parte a mantenersi. Le nostre firme fanno il resto.
 
Fondata nel 1990 a Modica (Ragusa) per iniziativa della Caritas diocesana di Noto, Casa Don Puglisi accoglie ragazze-madri e donne rifugiate con i loro figli. Oltre ad ambienti comuni, le alloggia in mini-appartamenti separati, per favorire il recupero del rapporto madre-bambino.
Ma non è un’opera assistenziale. Obiettivo dei volontari infatti è restituire a “nuova vita” le giovani donne, attraverso il recupero della fiducia in se stesse e dell’autonomia.
 
Così, alle madri che arrivano in condizioni emotive e materiali complicate, spesso ancora ostaggio di violenze e fantasmi, viene offerto non soltanto aiuto immediato ma anche un percorso formativo, per sviluppare competenze, rafforzare l’autostima e valorizzare il talento di ciascuna, fino al reinserimento graduale nel mercato del lavoro. Un progetto articolato e generoso, che ogni anno con la nostra firma per la Chiesa cattolica contribuiamo a sostenere. Nel 1997   infatti la Casa fu ristrutturata grazie a un contributo di 200mila euro dell’8xmille. E la Caritas di Noto continua a sostenerla con un contributo annuale, grazie al quale è stato possibile ospitare fino a oggi 175 ragazze.
 
Una storia speciale, che oggi la Cei fa conoscere nelle parrocchie italiane attraverso il video di quattro minuti dedicato a questo progetto (vedi box). «Oltre alla casa-famiglia, anche l’intera via dove sorge è dedicata a don Pino Puglisi, il sacerdote, oggi Servo di Dio, ucciso dalla mafia nel settembre del 1993» spiega Maurilio Assenza, direttore della Caritas diocesana di Noto e responsabile della struttura modicana.
 
«Ci sentiamo realmente sotto la sua protezione. Don Pino si prendeva cura di quelli che gli erano affidati. Noi, con la nostra opera, cerchiamo di metterci nella sua stessa strada di condivisione e di legalità». «Sono stata cresciuta da loro» spiega Rosa, una delle
ragazze, nel video-documentario. «Sono arrivata qui con un bambino piccolo. Mi hanno insegnato moltissimo e mi hanno accettato per quella che ero.
 
Ora ho un appartamento da sola, voglio farmi un futuro mio e crearmi una famiglia». Il disegno di emancipazione delle ragazze comincia già nella struttura. Circa dodici anni fa infatti, grazie all’arrivo come volontaria della maestra pasticcera modicana Lina Iemmolo, è nato il laboratorio dolciario artigianale. Custode dei segreti della tradizione dolciaria locale, Lina ha insegnato alle ragazze le ricette e le tecniche antiche per la produzione di dolci modicani e per quella della rinomata cioccolata locale, aromatizzata ai fiori e ai frutti. E con esse un mestiere, preziosissimo veicolo di rinascita.
 
È nata così una vera attività commerciale, che la Caritas ha fatto crescere facendone non solo una realtà occupazionale ed economica con cui la Casa-famiglia si può sostenere, ma anche un vero laboratorio di vita e modello d’intervento educativo, al fianco di giovani donne più fiduciose nei propri mezzi attraverso la nuova competenza professionale. Oggi, ventuno anni dopo la sua nascita, Casa don Puglisi è ancora una delle poche case-famiglia per ragazze-madri nel Mezzogiorno.
 
Attualmente il laboratorio è gestito dalla cooperativa sociale “Don Giuseppe Puglisi”, fondata nel 2005 dagli stessi volontari della Casa e della quale anche le ragazze sono socie. I proventi vanno direttamente alla Casa, che li reinveste per il potenziamento delle attività educative e culturali. Nonostante la crisi, dicono orgogliosi gli operatori, siamo riusciti a non licenziare  nessuno. Infatti la risposta del mercato al progetto è stata positiva. I prodotti del laboratorio si vendono in tutta Italia, in empori e caffetterie di qualità, oltre che nella rete delle botteghe del commercio equo e solidale.
 
La cioccolata modicana ha in corso la procedura per essere riconosciuta dal ministero delle Politiche agricole e dalla Commissione Europea come prodotto Igp (Indicazione geografica protetta). Il Laboratorio produce il famoso cioccolato (al gelsomino, all’arancia,
al pistacchio, alla vaniglia e via inebriando) con ingredienti tutti biologici, provenienti dal Centro America. E anche la fama del prodotto finito ha superato i confini nazionali. Il New York Times nel 2006 dedicò un servizio dettagliato all’attività di Casa Don Puglisi. Definì «squisita» la cioccolata del laboratorio, ne esaltò la lavorazione artigianale: «Anche solo un morso fa scoprire il gusto dell’antica cioccolata».
 
Non è stata da meno la rivista gourmet australiana Eat Out che, dopo aver evidenziato «l’altissimo valore etico del progetto», ha incluso il laboratorio di Casa don Puglisi tra «le dieci esperienze più dolci da fare in giro per il mondo». Una storia pasquale, di dolcezza e dignità ritrovata. www.laboratoriodonpuglisi.it
 
 
IL VIDEO DELLA STORIA
“Laboratorio di vita. Casa Don Puglisi, a Modica”
 
Guarda il nostro filmato di quattro minuti dedicato a questo progetto. Puoi trovarlo su www.youtube.com/user/8xmille, cliccando nell’indice a destra su “8xmille DOC”. O anche su www.sovvenire.it/videodoc. Autrice è la reporter Mary Villalobos, con immagini e montaggio di Emanuele Princi e Marzia Borelli. Questo e altri analoghi filmati brevi a basso costo sono destinati a far conoscere da vicino l’uso dei fondi 8xmille. Fedeli e parrocchie possono scaricarli dal web per proiettarli in appuntamenti dedicati ai temi della firma, della trasparenza e del sostegno economico alla Chiesa. Anche le tv diocesane possono mandarli in onda, contattando il nostro incaricato diocesano per il sovvenire.
 
 
 

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