Testi di MATTIA LIZZANI foto di FRANCESCO ZIZOLA e AGENZIA ROMANO SICILIANI
Ecco visti da vicino alcuni degli interventi 8xmille resi possibili dai fedeli italiani e al centro degli spot 2017. Storie di carità, remunerazione dei sacerdoti e azioni di pastorale per giovani, famiglie e anziani. Scelti tra i tanti da scoprire anche nel territorio dove viviamo, consultando la Mappa delle Opere (www.8xmille.it). Per riconfermare il nostro sì. Una scelta mai scontata, che la Chiesa ogni anno chiede liberamente di rinnovare.
Da 200 anni illumina la città istruendo i più bisognosi. Oggi la Scuola dellistituto Cottolengo di Torino fondata dal santo della Provvidenza, Giuseppe Cottolengo (1786-1842), che tra le priorità dellazione a favore degli ultimi indicava proprio lo studio, è un modello di integrazione sostenuto con 250 mila euro dall8xmille. Nelle nostre classi la percentuale di ragazzi con difficoltà arriva al 13,6%, un avamposto di inclusione rispetto alla media nazionale del 3,8%. E molte famiglie iscrivono qui i figli normodotati perché imparino la convivenza spiega il direttore, don Andrea Bonsignori, laurea in pedagogia e sacerdote dal 2000.
Sui banchi circa 400 alunni - anche provenienti da famiglie in difficoltà o da comunità protette- insieme dalle 7.30 alle 18.30, tra lezioni, mensa, merenda e sport. Per loro 80 insegnanti, operatori in servizio civile e volontari. La retta è proporzionale al reddito. Dunque sopravviviamo grazie a contributi diocesani e ai benefattori. L8xmille è stato provvidenziale per garantire il sostegno ad oltre 80 scolari spiega don Andrea. Un aiuto è andato anche alla polisportiva Giu.Co che schiera in campo squadre miste disabili-normodotati (anche di rugby).
E al progetto formativo-occupazionale Chicco Cotto, che affianca le famiglie nel dramma del dopo di noi, con una serie di cooperative. Dal vending di distributori automatici di bibite, perché i ragazzi autistici sono bravissimi caricatori e verificatori spiega don Andrea, a ImbianCotto, coop di imbianchini autistici non parlanti, e MeccaniCotto, che ripara auto. Nessuna meraviglia che lindulgenza per il Giubileo della misericordia 2016 oltre che in duomo, fosse ottenibile anche qui, nella chiesa del Cottolengo, perché una porta Santa da passare per avere la salvezza - ha detto larcivescovo Cesare Nosiglia - è quella dei poveri.
Risposte nuove alla solitudine della terza e quarta età. Ai cittadini anziani, in forte aumento nel nostro Paese, spesso le città voltano le spalle più duramente di quanto accada nei piccoli centri. Così proprio nella capitale è nato il progetto Caritas Quartieri solidali (80 mila euro dall8xmille). Il via in 6 parrocchie (S. Bernadette a Colle Aniene, S. Andrea Avellino a Ottavia, Ss. Sacramento a Tor de Schiavi, S.Pio V allAurelio, S. Maria Ausiliatrice a via Tuscolana, S. Ugo vescovo alla Serpentara), con altre 8 in attesa. Formiamo decine di volontari per un intervento a più livelli spiega Alessia Celentano della Caritas Dallassistenza domiciliare leggera, con compagnia e pratiche burocratiche o il tele-soccorso, fino agli over 65 promotori di laboratori in parrocchia, per arrivare ai condominii solidali, una rete di possibili relazioni da recuperare. Finora sono 150 gli anziani coinvolti. La proposta si va estendendo nei quartieri. Funzionerà tutto lanno, anche destate.
GIULIANA (PALERMO)
È firmata anche da tutti noi
la chiesa ritrovata
Un centro storico arabo-normanno di grande suggestione e nemmeno una chiesa agibile. A Giuliana (in provincia di Palermo e in diocesi di Monreale), la chiesa madre è chiusa da 15 anni per dissesto idro-geologico. E sono pericolanti le chiese minori, patrimonio senza manutenzione.
Tuttavia anche il tempio cinquecentesco era sotto controllo per il degrado. Finché tra una S.Messa e laltra, mentre solo per un caso la chiesa era vuota, da 16 metri daltezza crollò un pezzo della cornice della volta. A quel punto la chiusura impose decisioni nuove.Lallora parroco don Luca Leone interpellò I fedeli: raccogliendo il 50 % delle spese di consolidamento, avrebbero potuto richiedere fondi 8xmille per il costo rimanente, 125 mila euro. I 1.950 abitanti, con impegno notevole, destinarono una quota a famiglia, e le firme degli italiani il resto. Lui salì per anni, ogni giorno, sui ponteggi tra i restauratori. Ora la chiesa è restituita ad un comunità coesa, che ha riscritto le regole della corresponsabilità rispetto al passato. Davanti allo splendore ritrovato dei colori originali giallo, azzurro, rosa e oro, è stato come riappropriarsi della storia comune spiega oggi il successore, don Antonino Di Chiara. E di un patrimonio fragile e unico, che tramanda arte e fede allintero Paese.
Da risorsa di guerra a presidio di carità. Cè la storia di La Spezia nelle vicende della Cittadella della pace, arsenale militare riconvertito 10 anni fa dalla Caritas diocesana, anche con l8xmille, in quartier generale della pa-storale giovanile e del servizio agli ultimi. Oggi nei capannoni si accolgono senza fissa dimora, ex detenuti, minori alla messa in prova, migranti, famiglie in difficoltà. Qui spiega il direttore Caritas, don Luca Palei- tutti i cittadini possono vivere con più fiducia il territorio. L8xmille la sostiene con 100 mila euro lanno. Risorse per il dormitorio da 60 persone (nellemergenza freddo e per rifugiati e poveri) che nellultimo anno ha visto raddoppiare le presenze; la mensa, le docce, oltre ai servizi di hub per i migranti, dai corsi di alfabetizzazione alla mediazione culturale. Sotto il suo tetto, anche le derrate alimentari ricevute dal Fondo Fead dellUnione europea e dal Banco alimentare, distribuite poi in tutta la diocesi. Non mancano unarea di recupero del cibo invenduto e lEmporio, il supermercato senza casse Caritas, per la spesa gratuita delle famiglie più bisognose. Così la città ha trovato il suo avamposto di misericordia.
È aperta per 120 pasti al giorno, 365 giorni lanno, anche a Pasqua e ad agosto, grazie a 150 volontari provenienti da associazioni, parrocchie e perfino aziende locali la Taverna del buon samaritano, a Foligno. È raro trovare la cittadinanza intera iscritta nellagenda dei turni, affiancando le suore, ma qui accade. Servono pranzo e cena a licenziati, padri separati, senza fissa dimora, migranti. Ogni giorno tra 80 e 120 persone accolte. Dalle firme sono arrivati 40 mila euro per la ristrutturazione delle sale nel centro polivalente Caritas San Giacomo, oltre a 30 mila euro lanno per la gestione ordinaria.
Un corso per bio-agricoltori, uno per edili e falegnami, istruiti poi per associarsi in cooperativa affrontando il mercato. Fondi 8xmille per 75 mila euro hanno sostenuto questo primo passo del piano anti-disoccupazione diocesano. La Caritas ragusana ha selezionato con un bando per la formazione professionale 25 disoccupati (su 70 richieste): lezioni per un anno da 20 operatori e tecnici su un terreno diocesano. Poi il via alle coop dimpresa: quella agricola è nata a febbraio 2017, laltra per falegnameria e artigianato è prevista a maggio 2017.
Insieme italiani e stranieri con anni di presenza nel nostro Paese. Siamo un territorio in prima fila nellaccoglienza dei migranti, dunque in progetti di educazione e sviluppo -spiega il direttore della Caritas diocesana, Domenico Leggio - Il terreno in contrada Magnì funzionerà da fattoria didattica, mentre a Ragusa apriremo due botteghe con il marchio Costruiamo saperi per commercializzare i prodotti coltivati. Questo è lavvio di un piano: ripeteremo liniziativa con borse-lavoro per giovani italiani. In Sicilia abbiamo assistito purtroppo allo smantellamento della formazione, a causa della corruzione. Ora la diocesi risponde allemergenza lavoro, puntando a creare piccole imprese. M.R.
Uno stile daccoglienza nuovo, di lunga durata, qui solo per gli uomini: 18 mila pernottamenti nel 2016, per 190 senza fissa dimora, poveri, migranti, curati da 5 custodi e coordinatori, con 2 educatori. È tuttora lunico dormitorio Caritas cittadino ed è aperto tutto lanno. M.R.
Una rete di 7 asili per i figli dei beduini del deserto di Giuda. Opera di due missionarie comboniane a Jahalin, nelle dune rocciose tra Gerusalemme e Gerico, dove formano anche insegnanti locali. Oasi di disegni, giochi e istruzione per chi cresce nelle comunità nomadi, sfollate dal deserto del Negev per linstabilità politico-militare tra Israele e lAutorità palestinese. Un apostolato di dialogo e formazione umana quello dellitaliana suor Agnese Elli e delleritrea suor Azezet Kidane. E una presenza orante. Questarea C della Cisgiordania, che per gli accordi di Oslo sarebbe dovuta passare nel 1999 dal controllo israeliano a quello Anp, è diventata militarmente strategica.
Prima destinazione europea di Papa Francesco nel 2014, lAlbania è lontana dallo sviluppo rampante che le viene spesso attribuito. Il Paese non è Tirana, la capitale. Frenato dalla corruzione, mantiene uno dei maggiori tassi di emigrazione del mondo. Il Nord montuoso, arcaico per cultura e sviluppo, è ancora ostaggio del kanun, il codice di vendette familiari, che pesa sulleconomia. Qui l8xmille, affiancando la ong Rtm, ha contribuito con 160 mila euro per tre anni al rafforzamento economico e sociale di circa 50 famiglie di pastori, con tutor e macchinari per avviare piccoli caseifici. Formazione e veterinario no-stop hanno in-crementato le greggi, con piccoli contributi messi a bando spiega Francesco Gradari di Rtm- Famiglie poverissime sono uscite così dalla soglia di sopravvivenza.
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