SERVIZIO PER LA PROMOZIONE DEL SOSTEGNO ECONOMICO ALLA CHIESA CATTOLICA
della Conferenza Episcopale Italiana

La parola ai nostri lettori

1 Giugno 2016

TESTIMONI

Da quando mio figlio è sacerdote

Vi segnalo di aver provveduto ad effettuare una donazione mediante bonifico bancario. Avendo un figlio sacerdote sento in modo più incisivo l'’attenzione verso l'’attività dei preti diocesani, che pur oberati di innumerevoli impegni ed incarichi, continuano a mostrare il volto materno della Chiesa in un contesto di evangelizzazione e di carità. Voglia il Signore non fare mancare pastori nella Sua Chiesa!
Alberto Manni Bologna

 

IL LIBRO

Don Lavagnino, prete per quattro generazioni

“Se non si perdona non c’'è Pasqua nella vita. Non c'’è primavera nella natura se il seme prima non va nascosto sotto terra. Il perdono nella vita è inevitabile, ma per poter perdonare bisogna capire la debolezza degli altri”.
Ha superato la terza edizione il volume di Francesco Baratta Sciü prevostu. Monsignor Luigi Lavagnino, un secolo da pastore (ed. Internòs, Chiavari 2015) dedicato al sacerdote (1915-2015), scomparso a cento anni di età, che ha dedicato la vita al popolo di Dio in Val di Vara, nell'’entroterra in provincia di La Spezia (nella foto). Parroco per 68 anni, avvicinandosi al compleanno a tre cifre era stato nominato anche Prelato di Sua Santità e Commendatore della Repubblica, “titoli che mai scalfirono la sua estrema semplicità” ricorda l’autore. Baratta annota che sembrano scritte per don Luigi le parole del Papa emerito Benedetto XVI “il mondo vive dei silenziosi giusti, nei quali splende l’umiltà di Cristo”. E ancora: “Siamo in tanti oggi a sentire la mancanza di don Luigi, non solo quelli - e sono molti - che poco tempo fa sono saliti alla parrocchia di San Giorgio, a Castello di Carro, per spegnere con lui cento candeline”.
La suggestione del libro va ben oltre i confini liguri perché ricostruisce le sfide raccolte da questo prete italiano, dalla Seconda Guerra mondiale ad oggi. Una guida spirituale per quattro generazioni, che negli anni difficili si era battuto anche per salvare gli ebrei dai rastrellamenti, far costruire una strada fino al paese e per pacificare le controversie.
“Ho sempre cercato la parte buona di ogni persona - diceva don Luigi - Ora mi è ancora più facile, perché la lunga vita mi ha fatto capire com’è facile sbagliare”. Molti i fedeli che nelle pagine ricordano il suo sorriso sapiente e accogliente: “Non abbiamo parole per esprimere il nostro grazie”.

 

Grazie anche a...

Franco Betta di Riva del Garda (Trento), don Ugo Ughi di Fano (Pesaro-Urbino), Paolo Barocelli di Cuirone di Vergiate (Varese), Carlo Santunione di Orbetello (Grosseto), Milena Polentini e Antonio Luciani di Roma, Walter Golfari di San Donato Milanese (Milano), Aldo Piermattei di Viterbo, Giorgio Perrucci di Chivasso (Torino), Raimondo Vidali (e-mail), Giuseppe Nubila di Guidonia Montecelio (Roma), Elisabetta Orioli e Maurizio Desoppi di Milano, Vincenzo Verderio. Ricordiamo con affetto i donatori che sono tornati alla casa del Padre, raccomandando ai sacerdoti di ricordarli nelle Ss. Messe con i loro familiari: tra gli altri il giovane Paolo Leto di Palermo, Cesarino Gravano di Vado Ligure (Savona) e don Giovanni Bertocchi. A tutti i lettori buona estate.

 

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