SERVIZIO PER LA PROMOZIONE DEL SOSTEGNO ECONOMICO ALLA CHIESA CATTOLICA
della Conferenza Episcopale Italiana

La parola ai nostri lettori

31 Luglio 2019

DON IGNAZIO GARAU

“Non c’è un mare al mondo”

“Chi non vive per servire, non serve per vivere” diceva don Ignazio Garau, prete indomabile nel servizio al Vangelo. In tanti l’abbiamo ricordato in una serata a Carloforte (Carbonia-Iglesias). Scomparso nel 1993 a 49 anni per un male incurabile, per i miei anni giovanili è stato un sacerdote controcorrente. Non ebbe vita facile. La fedeltà al Vangelo e alla sua vocazione sacerdotale per lui erano tutto: “Spero solo di arrivare ad essere un testimone autentico del Vangelo” scriveva nelle lettere. “Una genuina e ‘santa’ figura” ha detto di lui il giornale diocesano. Era nato a Ussaramanna, a Carloforte arrivò nel 1968 appena ordinato, a 24 anni. Ha coinvolto tanti giovani oggi con i capelli bianchi, ma che ancora gli sono grati. Campeggi scout (nella foto), il notiziario ciclostilato Io, tu, noi, tantissima carità, fino al gruppo teatrale, ancora attivo dopo mezzo secolo: oggi si chiama ‘Don Garau’. Don Daniele Agus, sacerdote ormai da 60 anni, lo ha avuto come suo viceparroco e di don Ignazio ha riletto ad alta voce La Chiesa che vorrei: “una Chiesa che camminasse insieme alla gente, più lontana dal centro e più vicina alla periferia”. Don Garau a 30 anni partì missionario in Cile. C’era stato da pochi mesi il golpe di Pinochet e lui andò a servire i minatori nel villaggio di Curanilahue. Controllato dalla polizia segreta, riuscì lo stesso a salvare tanti giovani dalla miseria, dalla droga e dall’alcolismo. Malato, tornò in Italia 11 anni dopo, e volle comunque rientrare in Cile, ad Halquì ma aveva ormai i mesi contati. 

A Curanilhaue gli hanno intitolato un via e un centro per il recupero dei giovani. A Hualquì, una casa per i figli di ragazze madri. Ad Arauco, dove pure non ha mai vissuto, la scuola elementare. A Carloforte una via e a Mogoro un’associazione di solidarietà. Aveva scritto una canzone Non c’è un mare al mondo. Ora mi sembra il suo modo di dirci che la vita secondo il Vangelo è una canzone da cantare in tanti.

Franco Cagliari

 

 

TESTIMONI

Dono anche io, come faceva mio padre

Lo scorso novembre il nostro caro papà Carlo ci ha lasciati per tornare alla casa del Padre. Nella sua vita ha sempre avuto una particolare stima ed attenzione verso i sacerdoti, collaborando con i parroci che si sono succeduti e partecipando, fino a quando la salute glielo ha permesso, alla vita della parrocchia; questo è stato per noi un esempio da seguire e un insegnamento che rimarrà per sempre. La sua vicinanza ai sacerdoti nasce fin da giovane, grazie ad alcuni amici che entrarono in seminario e poi è rimasta negli anni, grazie al dono di bravi parroci nella nostra comunità. Ha sempre pregato per i sacerdoti e sempre ha dato il suo piccolo sostegno per il loro sostentamento. Ora che dal cielo ci accompagna, noi figli sul suo esempio continueremo ad aiutarli. 

Amalia, via email

 

Grazie anche a...

Dante di Genova, Olga e Maria Rosa di Varese, Massimiliano di Udine, Antonio di Bolzano, Enrica con Giuseppe e Roberto di Roma, Antonello di Cassina Rizzardi (Como), don Francesco di Padova, don Mario di Cuneo, Gianni di Ferrara, Gianpiero e Galdino di Saronno (Varese), Giorgio di Cremona, don Pietro di Godiasco Salice Terme (Pavia), Elisabetta e Michele, Guido di Busto Arsizio (Varese), Maria e Luigi di Bologna, Chiara Gabriella e Maria Delfa di Cesena (Forlì), don Luciano di Crema (Cremona). Chiediamo ai sacerdoti di ricordare con affetto nelle Ss. Messe i donatori tornati alla casa del Padre: Lucilla e Giambattista di Parma, Ester di Dueville (Vicenza).

 

AD OTTOBRE IL DVD DELLA FILMOTECA VATICANA

Miracoli eucaristici

Ringraziamo Antonia Salzano, mamma del catechista dichiarato venerabile Carlo Acutis, e quanti ci hanno scritto con interesse del Dossier sui miracoli eucaristici, pubblicato nello scorso numero, segnalando che la Filmoteca vaticana ha prodotto sullo stesso tema il documentario in dvd Segni, in uscita ad ottobre prossimo. In 50 minuti vengono ripercorsi i fenomeni più recenti, dalla Polonia all’Argentina, ed evidenziato il valore della mostra itinerante ideata dal giovane Carlo.

 

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