SERVIZIO PER LA PROMOZIONE DEL SOSTEGNO ECONOMICO ALLA CHIESA CATTOLICA
della Conferenza Episcopale Italiana

La parola ai nostri lettori

6 Giugno 2017
RICORDO DEL CARDINALE NICORA
Sovvenire, “la via è lunga ma chi crede non ha fretta”

Aveva scritto una preghiera dell’incaricato diocesano per il sovvenire, il cardinale Attilio Nicora, inventore dell’8xmille, scomparso lo scorso 22 aprile, ad 80 anni. Ha chiuso gli occhi in una clinica romana, dopo una lunga malattia e un ancor più lungo servizio alla Chiesa: nato nel 1937 a Varese, studi giuridici e il sacerdozio a 27 anni, nominato a 40 da Paolo VI vescovo ausiliare di Milano, dal 1987 per un decennio era stato Presidente del Comitato Cei per il sostegno economico, curando il documento Sovvenire alle necessità della Chiesa (1988), da cui la nostra rivista prende il nome. “Schivo, scrupoloso, fine, libero” lo ricordano i collaboratori. Capace di innovare, fu amato perché stemperava l’indiscussa autorevolezza pastorale e giuridica nel sorriso divertito e instancabile dell’educatore. Come far capire le novità del sistema che sostituiva la congrua, retaggio di un’Italia post-napoleonica, e affidava i sacerdoti ai fedeli, come nella Chiesa delle origini? Nicora scommise sui tempi lunghi.

Gli si addiceva la massima di don Primo Mazzolari “chi crede non ha fretta”. Sapeva parlare di diritti e doveri, di partecipazione corresponsabile e trasparenza nei rendiconti. Il sistema italiano da lui ideato venne preso a modello da altre chiese europee. “Pensava che con l’8xmille e le Offerte deducibili ogni sacerdote avrebbe avuto il necessario per poter dedicare la sua vita integralmente al servizio del Vangelo e dei fratelli” ha ricordato l’economista Riccardo Moro, che per il Giubileo del 2000 con lui costruì l’architrave del progetto di remissione del debito ai Paesi in via di sviluppo. Per parlarne con l’allora ministro del Tesoro, Giuliano Amato, mons. Nicora arrivò a via XX Settembre in metropolitana. Il suo stile di vita era essenziale. “Lo stesso rigore lo mostrò negli ultimi anni in Vaticano, quando, responsabile del patrimonio della Santa Sede, lavorò per aprire le finanze vaticane alla trasparenza e ai sistemi di controllo internazionali” ha ricordato il settimanale Famiglia Cristiana. Agli incaricati per il sovvenire creati via via nelle diocesi per formare e informare alla messa in comune delle risorse nella Chiesa, raccomandava: “La strada è lunga e sarà ancora molto impegnativa: io credo all’importanza che a poco a poco in Italia si allarghi un gruppo di persone che crede in queste cose, e che le fa passare attraverso il convincimento e la testimonianza. Potrà finalmente emergere qualcosa di nuovo”.

La Preghiera dell’incaricato nacque così, per esortare i suoi a non scoraggiarsi davanti alle incomprensioni, anche da parte dei parroci: “fa’ che non mi perda d’animo –recitava, tra l’altro- quando proprio quelli per cui mi affatico, disvelano ai fedeli tutti i segreti della scienza e della conoscenza, esclusi quelli dell’amministrazione parrocchiale”. E così concludeva: “Signore Gesù, che sei all’origine dell’unica cosa seria che esiste nella grande commedia della vita -l’avventura del Vangelo preso alla lettera per rinnovare noi stessi e il mondo- e mi hai chiamato con altri fratelli incaricati diocesani ad affrontare tale sfida originale ed esaltante anche nel campo del “sovvenire alle necessità della Chiesa”, fammi avvertire il calore confortante di questa compagnia e preserva in noi tutto il senso del relativo, il dono del sorriso, la forza della speranza, la fiducia nei frutti che verranno”. La buona battaglia del Vangelo del cardinale varesino che amava Trilussa traspare , come un ‘buon viaggio’, anche da queste parole.

Grazie anche a...

Alla famiglia Menicagli, ad Ada Leone e Piergiorgio Liverani di Roma, don Carlo Truzzi di Carpi (Modena), Giulietta Morandi De Cao di Cinisello Balsamo (Milano), Eliseo Galli, Camilla Piazza, Paolo Barocelli di Cuirone di Vergiate (VA), Alvise Schanzer di Roma, Stefania Santaquilani, don Luca Meacci di Reggello (Firenze), Angelo Galotti, Madga Gioda di Santena (Torino), Giancarla Zeni, Maria Rosaria Ferri di Massa, Fabrizio Mocciaro di Palermo, Pietro Paolo Brunini di Viareggio (Livorno), Giuseppe Dal Zotto di Bassano del Grappa (Vicenza), Elio Paschetta, la famiglia Burchielli, Valter Pelagatti e Elia Maria Francioni di Prato, Gianluca Pirondi. Una preghiera per i nostri cari, che riposano nel Signore, Antonia Salvioni, don Mario Bergami di Castelleone (Cremona), Tommaso Iacoacci di Roma, Marino Colombari di Roverè Veronese (Verona) e il giovane Paolo Leto di Palermo, di cui il prossimo 15 agosto ricorrerà il 15° anniversario. Raccomandiamo ai sacerdoti di ricordarli nelle Ss.Messe. A tutti i lettori buona estate.