SERVIZIO PER LA PROMOZIONE DEL SOSTEGNO ECONOMICO ALLA CHIESA CATTOLICA
della Conferenza Episcopale Italiana

Il nostro aiuto anche
nelle emergenze
climatiche

«Si perseguano politiche rispettose di questa nostra Terra, anche per non impoverire i popoli. La persona è in pericolo. Ecologia umana ed ecologia ambientale camminano insieme». (Papa Francesco)   La Terra non ce la fa più. Le emissioni di gas serra hanno raggiunto nel 2013 un livello record, ha allertato l’Organizzazione Meteorologica Mondiale dell’'Onu a […]
2 Agosto 2017

«Si perseguano politiche rispettose di questa nostra Terra, anche per non impoverire i popoli. La persona è in pericolo. Ecologia umana ed ecologia ambientale camminano insieme». (Papa Francesco)

 

La Terra non ce la fa più. Le emissioni di gas serra hanno raggiunto nel 2013 un livello record, ha allertato l’Organizzazione Meteorologica Mondiale dell’'Onu a settembre scorso: “se non agiamo subito, rischiamo che si raggiunga una soglia irreversibile”. Nell’'età del riscaldamento globale l’8xmille soccorre anche i profughi ambientali.

Da tempo sulle nostre pagine diamo conto degli aiuti dopo guerre e terremoti, che la Chiesa italiana assicura grazie alle firme dei fedeli. Ma cresce anche la risposta alle emergenze climatiche (siccità, carestie e alluvioni). Nonostante l’intensificarsi di fenomeni meteo estremi, come bombe d’acqua e cicloni (oggi perfino nel Mediterraneo), con cui anche l’Italia fa ormai i conti ogni anno, vengono ancora rimandate politiche di prevenzione e contrasto all’effetto sera a salvaguardia dei cittadini, con leggi e investimenti mancati su consumo di suoli, rischio idrogeologico, oltre che sulle fonti rinnovabili per ridurre i combustibili fossili.

Dalla Cei, grazie alle firme, l’aiuto non è mancato: nel Venezuela investito dal Niño fino ai soccorsi per le alluvioni in Asia del sud, che nel 2010 sommersero in Pakistan una superficie pari a quella dell’Inghilterra. Ultime destinazione all’'estero nel 2014, le Filippine spazzate dal tifone più forte della storia, Haiyan (3 milioni di euro) e la Bosnia dopo le inondazioni (500 mila euro) da cui il Paese balcanico potrebbe impiegare addirittura un decennio a risollevarsi. In Italia le emergenze climatiche si sono intensificate: dal Messinese alla Lunigiana, fino a Sardegna, Senigallia e Genova e Parma nel 2013-2014.

L’impegno della Cei - con i fondi e con la pastorale di tutela del creato- è ‘costruire una rete di speranza tra società civile e istituzioni’, con l’obiettivo della più forte responsabilizzazione ambientale e della ‘denuncia di chi viola il creato con inquinamento o cementificazione’. ‘L’avido sfruttamento delle risorse ambientali è un’altra ferita alla pace –ha detto Papa Francesco, che all’emergenza di questo inizio millennio, tra desertificazione e guerre per l’acqua, potrebbe dedicare la sua prossima enciclica- Si perseguano politiche rispettose di questa nostra Terra, anche non impoverire i popoli. La persona è in pericolo. Ecologia umana ed ecologia ambientale camminano insieme. Stiamo perdendo lo stupore della creazione –è il richiamo del pontefice- perché ci siamo allontanati da Dio, non leggiamo i suoi segni. Più spesso siamo guidati dalla superbia del possedere, dello sfruttare e non rispettiamo più la Terra”. La coesione di quanti firmano per ricostruire è richiamo a prendere con urgenza decisioni nuove.

 


FONDI PER L’ITALIA

2001: € 3 mln alluvione in Piemonte e Valle d’Aosta
2009: € 1 mln alluvione nel Messinese
2011: € 1 mln alluvione in Liguria e Toscana
2013: € 1 mln alluvione in Sardegna
2013: € 1 mln alluvione a Genova
2014: € 2,5 mln aiuti per alluvione nelle Marche, a Genova e a Parma