La Terra non ce la fa più. Le emissioni di gas serra hanno raggiunto nel 2013 un livello record, ha allertato lOrganizzazione Meteorologica Mondiale dell'Onu a settembre scorso: se non agiamo subito, rischiamo che si raggiunga una soglia irreversibile. Nell'età del riscaldamento globale l8xmille soccorre anche i profughi ambientali.
Da tempo sulle nostre pagine diamo conto degli aiuti dopo guerre e terremoti, che la Chiesa italiana assicura grazie alle firme dei fedeli. Ma cresce anche la risposta alle emergenze climatiche (siccità, carestie e alluvioni). Nonostante lintensificarsi di fenomeni meteo estremi, come bombe dacqua e cicloni (oggi perfino nel Mediterraneo), con cui anche lItalia fa ormai i conti ogni anno, vengono ancora rimandate politiche di prevenzione e contrasto alleffetto sera a salvaguardia dei cittadini, con leggi e investimenti mancati su consumo di suoli, rischio idrogeologico, oltre che sulle fonti rinnovabili per ridurre i combustibili fossili.
Dalla Cei, grazie alle firme, laiuto non è mancato: nel Venezuela investito dal Niño fino ai soccorsi per le alluvioni in Asia del sud, che nel 2010 sommersero in Pakistan una superficie pari a quella dellInghilterra. Ultime destinazione all'estero nel 2014, le Filippine spazzate dal tifone più forte della storia, Haiyan (3 milioni di euro) e la Bosnia dopo le inondazioni (500 mila euro) da cui il Paese balcanico potrebbe impiegare addirittura un decennio a risollevarsi. In Italia le emergenze climatiche si sono intensificate: dal Messinese alla Lunigiana, fino a Sardegna, Senigallia e Genova e Parma nel 2013-2014.
Limpegno della Cei - con i fondi e con la pastorale di tutela del creato- è costruire una rete di speranza tra società civile e istituzioni, con lobiettivo della più forte responsabilizzazione ambientale e della denuncia di chi viola il creato con inquinamento o cementificazione. Lavido sfruttamento delle risorse ambientali è unaltra ferita alla pace ha detto Papa Francesco, che allemergenza di questo inizio millennio, tra desertificazione e guerre per lacqua, potrebbe dedicare la sua prossima enciclica- Si perseguano politiche rispettose di questa nostra Terra, anche non impoverire i popoli. La persona è in pericolo. Ecologia umana ed ecologia ambientale camminano insieme. Stiamo perdendo lo stupore della creazione è il richiamo del pontefice- perché ci siamo allontanati da Dio, non leggiamo i suoi segni. Più spesso siamo guidati dalla superbia del possedere, dello sfruttare e non rispettiamo più la Terra. La coesione di quanti firmano per ricostruire è richiamo a prendere con urgenza decisioni nuove.
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