SERVIZIO PER LA PROMOZIONE DEL SOSTEGNO ECONOMICO ALLA CHIESA CATTOLICA
della Conferenza Episcopale Italiana

«Ho messo nell’arte la mia fede»

2 Dicembre 2015
Intervista a Lina Sastri, attrice e regista – a cura di Martina Luise
foto Maria Laura Antonelli AGF – Giuseppe Aresu AGF

 

Sono nata in una famiglia cattolica. Tra i miei primi ricordi a Napoli ci sono l'’asilo e le elementari all’Istituto ‘Antonia Maria Verna’ delle suore di Carità dell’'Immacolata Concezione. Ero una bambina timida: vivevo chiusa nel mio mondo, come solo ai bambini accade, certa di avere qualcosa di molto grande da seguire. Immersa nel clima che respiravo, ebbi un rapimento per quello che dell’'Assoluto mi comunicava la fede. Ad un certo punto mi convinsi di avere una vocazione religiosa
 Non fu poi la mia strada, ma credo di aver trasferito nell’arte quell'’aspirazione di vita. Anche in famiglia poi vedevo in mia madre un esempio forte di fede cristiana: ha trasmesso a me e mio fratello l’'importanza della sincerità, delle intenzioni dietro ogni azione umana. Nel quartiere popolare dove sono cresciuta, San Lorenzo, talvolta andavo in parrocchia. Mi attraevano le recite. Il mio primo palcoscenico è stato lì: ricordo la fascinazione per la preparazione e il fermento che c’era prima di andare in scena. E un sacerdote, padre Ponticelli, che sapeva coinvolgerci in queste attività.
Sono convinta che nel mio lavoro ci sia una spinta verso l’'Assoluto: tutto ciò che ha a che fare con la bellezza, con ciò che sarebbe invisibile se un artista non lo mostrasse, richiama la fede. Nella mia carriera più di una volta mi sono accostata a temi e a personaggi di religiosi. Ho vestito i panni di Maria, la madre di Gesù, come nella miniserie tv, San Pietro, al fianco di Omar Sharif e nello spettacolo teatrale, La Buona Novella, di Fabrizio De Andrè. Sono stata una madre superiora nella serie tv Rita da Cascia, la madre di Don Bosco, e sia in teatro che al cinema, Maria Maddalena. Tutti ruoli che sembrerebbero essermi congeniali, evidentemente.
Fu una forte emozione leggere durante la Via Crucis, con Papa Francesco appena eletto. Alla fine potei salutarlo e spero di poterlo incontrare di nuovo. Ho avuto l’'onore e la fortuna di conoscere due Papi nella mia vita: prima di lui Giovanni Paolo II, davanti a cui lessi un testo di Santa Madre Teresa di Calcutta. Non mi è mai capitato di poter contare su un sacerdote in particolare che mi guidasse, però ritengo molto importante il compito dei sacerdoti. Sono messaggeri di Dio, chiamati a comunicare a tanti quanto il bene sia meglio del male, quanto solo l’'amore mandi avanti la vita e la Terra; e come, in nome di questo amore, Dio si è fatto uomo ed ha sacrificato la sua vita per noi.

 

UNA VITA SUL PALCO

Per recitare fuggì di casa

Voce notturna, presenza scenica assoluta, di lei hanno scritto: ‘potrebbe tranquillamente ammutolire uno stadio, altro che teatro. Interprete ogni volta inattesa, tra memoria e innovazione, Lina Sastri (Napoli, 1953) per recitare fuggì di casa. Il debutto a 17 anni nel Masaniello di Pugliese. E da cantante, con l’inno alla Madonna nera del Carmine del maestro De Simone.
Tra i suoi spettacoli e sodalizi, alcuni entrati nella storia, Pirandello e Goldoni con Patroni Griffi, Natale in casa Cupiello con Eduardo, Filumena Marturano diretta da Rosi; al cinema con Moretti, Loy, Damiani, Bertolucci, Lizzani, Tornatore, Turturro e poi in tv. Nella discografia 14 album, anche con Pino Daniele e Caetano Veloso. Nel carnet 3 David di Donatello, Nastri d’argento e riconoscimenti internazionali. E’ in scena con il recital Appunti di viaggio. (F.P.)