SERVIZIO PER LA PROMOZIONE DEL SOSTEGNO ECONOMICO ALLA CHIESA CATTOLICA
della Conferenza Episcopale Italiana

Donatori di padre in figlio

Diversi lettori ci hanno raccontato di come la generosità verso i sacerdoti sia diventata un’abitudine irrinunciabile, appresa in casa. Così le offerte si tramandano da una generazione all’altra. Il buon esempio comincia dalla famiglia. È lì infatti, prima che altrove, che si impara ad aiutare la Chiesa. A testimoniarlo sono i nostri lettori attraverso le numerose […]
2 Agosto 2017
Diversi lettori ci hanno raccontato di come la generosità verso i sacerdoti sia diventata un’abitudine irrinunciabile, appresa in casa. Così le offerte si tramandano da una generazione all’altra.
 
Il buon esempio comincia dalla famiglia. È lì infatti, prima che altrove, che si impara ad aiutare la Chiesa. A testimoniarlo sono i nostri lettori attraverso le numerose telefonate, la posta e le e-mails che ogni giorno giungono in redazione. Una donatrice di Torino, che preferisce mantenere l’anonimato, ci ha riferito di aver appreso in casa la fede e la vicinanza alla Chiesa, insieme ai suoi undici fratelli, due dei quali oggi sacerdoti. Grazie alla loro esperienza ha potuto constatare di persona quanto siano necessarie per i nostri preti le offerte dei fedeli, e con quale dedizione essi si dedichino alla diffusione della Parola di Dio e all’aiuto dei più bisognosi.
 
Le offerte per i sacerdoti sono una consuetudine familiare, che lei aveva appreso da suo padre, donatore della prima ora. L’esempio era stato più eloquente delle parole, e lui non avevamai mancato di inviare un contributo per il sostentamento del clero. Così, alla morte del padre, lei stessa non ha esitato a subentrargli nella donazione.Questo “passaggio di testimone” in famiglia non è un caso isolato. Sulla stessa scia infatti molti ci contattano per subentrare a un coniuge o ad un genitore ormai malato o scomparso. Perché sentono di dover proseguire la buona azione dei congiunti, per sentirli più vicini e perché l’attenzione verso i sacerdoti da parte della propria famiglia non si interrompa.
 
Ma per dare il buon esempio i modi sono tanti. E c’è chi va oltre. Una lettrice di Milano, offerente con suo marito da diversi anni, ci ha fatto sapere di aver cominciato a donare lei stessa un’offerta a nome dei suoi figli, perché comincino a ricevere i bollettini, a leggere la nostra rivista, avviandoli così ad una maggiore sensibilità verso il sostentamento dei sacerdoti. Storie come queste danno conto di una famiglia che è scuola di formazione cristiana e argine all’indifferenza, e dove la gratitudine verso i presbiteri, affidati ai fedeli per il sostentamento, è un tema di cui si parla e che produce gesti concreti, convinti e generosi. Storie dunque di cui c’è sempre bisogno. Qualora i protagonisti lo desiderino, continueremo a pubblicarle con lo stesso entusiasmo di chi ce le racconta.