Caritas italiana, anche con l8xmille, ha sostenuto dalle prime fasi della crisi le Caritas di Siria, Giordania, Libano e Turchia donando loro 550mila euro per viveri, vestiario, medicine. I rifugiati siriani in Libano, Giordania, Turchia, Iraq, Egitto sono stimati tra i 2 e 3 milioni. Uno scenario che rischia di assomigliare a quello vissuto dagli iracheni. E che sui Paesi vicini pesa sotto il profilo della sicurezza. Tra le situazioni più delicate quella del Libano, 4 milioni di abitanti e approdo per 1,5 milioni di siriani. «È come se improvvisamente arrivassero in Italia circa 18 milioni di persone» spiega il nunzio apostolico in Libano, monsignor Gabriele Giordano Caccia. Ai profughi, si sommano i quasi 8 milioni di sfollati interni in Siria, comprendenti anche la minoranza cristiana (10% dei cittadini).
«La solidarietà della Chiesa universale dona ai cristiani il coraggio di rimanere in questi luoghi, continuando a vivere il Vangelo qui dove è nato» aggiunge monsignor Caccia. Tuttavia non sono solo i cristiani ad apprezzare loperato della Chiesa. «I libanesi di ogni credo hanno unaltissima considerazione della Santa Sede e del Pontefice, sin dal viaggio apostolico di Paolo VI nel 1964». Allora a Gerusalemme Papa Montini abbracciò il patriarca ecumenico di Costantinopoli, Atenagora. Un passo storico tra i successori di Pietro e Andrea, il cui 50° anniversario, a primavera 2014, potrebbe essere celebrato con larrivo in Terra Santa e Giordania di Papa Francesco. Visita che aprirebbe nuove speranze.