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Uniti nel dono / Don Luca Torresi: da carabiniere a sacerdote

Dal Reparto investigazioni scientifiche dei Carabinieri... fino all'altare. Ma il filo rosso della vita di don Luca Torresi, parroco a Giulianova (TE), è rimasto comunque quello del servizio, con pazienza ed umiltà. "Non sono io la strada, ma cerco di indicarla alla comunità nella quale il Signore mi ha mandato". Proprio come il vecchio faro […]
16 Marzo 2022
Dal Reparto investigazioni scientifiche dei Carabinieri... fino all'altare. Ma il filo rosso della vita di don Luca Torresi, parroco a Giulianova (TE), è rimasto comunque quello del servizio, con pazienza ed umiltà. "Non sono io la strada, ma cerco di indicarla alla comunità nella quale il Signore mi ha mandato". Proprio come il vecchio faro per le barche che, nel buio, solcano questo mare.

È difficile capire una vocazione. Spiegarla forse è proprio impossibile. Del resto, come diceva san Tommaso d’Aquino, “per colui che ha fede non servono spiegazioni; per colui che non ha fede, nessuna spiegazione è possibile”. Lo sa bene don Luca Torresi, 49enne della provincia di Teramo che a un certo punto della sua vita ha deciso di spogliarsi della divisa di Carabiniere del Ris (Reparto investigazioni scientifiche) per indossare l’abito talare.

In realtà oggi è più facile vederlo vestito in clergyman o con un maglioncino di lana, piuttosto che della veste ecclesiastica lunga fino ai talloni. Ma i fedeli della parrocchia della Natività di Maria Vergine a Giulianova, piccola città di circa 24mila abitanti che si affaccia sul mare Adriatico nella diocesi di Teramo-Atri, quando hanno bisogno di lui sanno sempre dove trovarlo.

La parrocchia è stata affidata a don Luca nel 2018 dopo che per oltre 60 anni era stata guidata da don Ennio Lucantoni. Proprio il vecchio parroco, scomparso nel 2018 e di cui don Luca è stato vice durante l’ultima parte del suo percorso di vita, ripeteva spesso cosa lo aveva più affascinato vedendo per la prima volta quel giovane sacerdote: “Mi ha colpito il suo modo di pregare”.

E c’è proprio la preghiera alla base di quella che viene definita una “vocazione adulta”, visto che don Torresi viene consacrato presbitero il 30 maggio 2015 all’età di 42 anni, al termine di un percorso di discernimento che era iniziato nel 2005, di ritorno da un pellegrinaggio.

L’eredità di don Ennio non è stata certamente semplice da raccogliere. La comunità della Natività è composta di circa 7mila fedeli ed è arricchita dai carismi di numerosi movimenti e associazioni che hanno spesso esigenze e necessità diverse tra loro. E poi in una cittadina di mare come Giulianova, con il suo fardello di problemi legati al mondo del lavoro e alla società, si sono aggiunte anche tutte le difficoltà portate dalla pandemia di Covid-19.

Nonostante tutto, però, nella comunità giuliese don Luca rimane uno dei punti di riferimento per la vita spirituale di ognuno, dai bambini del catechismo, fino alle persone anziane e ammalate, ma soprattutto per chi versa in condizioni più disagiate, e in parrocchia non trova mai la porta sbarrata.
E poi ci sono i grandi eventi della vita di questa terra, a cominciare dall’organizzazione della festa estiva in onore di Maria Santissima del Portosalvo, sentitissima da una parrocchia che affonda le proprie radici nella realtà lavorativa legata al mare.

Il sacerdozio non è solo un dono per me ma è un dono per tutto il popolo di Dio”, aveva detto don Luca presentandosi alla comunità teramana ancora alla vigilia della sua ordinazione presbiterale. Dopo sette anni, i suoi attuali parrocchiani – come Lorenzo, Marco, Federica e Stefania, la cui voce trovate nel video di Giovanni Panozzo – continuano a vederlo come un faro, la cui luce non si lascia intrappolare dalle ingombranti colonne della chiesa parrocchiale di San Pietro apostolo ma si offre a tutti quelli che, anche solo di passaggio, chiedono un po’ di aiuto per illuminare la strada.
Proprio come fa ancora oggi il vecchio e amatissimo faro di Giulianova, per le imbarcazioni che solcano queste acque nel buio della notte.

(Testo di Marco Calvarese – foto e video di Giovanni Panozzo)