Lo scorso 24 ottobre è stato presentato il progetto “Tutti in campo” promosso e attuato, dalla Caritas diocesana di Isernia-Venafro anche grazie ai fondi dell’8xmille.
Destinato a dare lavoro e soprattutto dignità alle persone che ne hanno bisogno, l’iniziativa sarà tradotta in pratica attraverso la realizzazione di orti solidali sui terreni messi a disposizione dalla diocesi. L’obiettivo del progetto non è solo aiutare coloro che stanno vivendo un momento di difficoltà economica ma anche quello di promuovere l’integrazione e l’accoglienza. Esso prevede la retribuzione dei soggetti coinvolti e mira a favorire la formazione degli stessi in ambito occupazionale, dando conoscenze che potranno essere spese anche successivamente nel mondo del lavoro. Ne prenderanno parte disoccupati, inoccupati, detenuti beneficiari di misure alternative e immigrati. Soddisfatti il Vescovo della diocesi di Isernia, Monsignor Camillo Cibotti e il direttore Caritas Isernia, Paolo Di Nezza. Presente anche Sergio Pierantoni, Responsabile del servizio amministrativo di Caritas Italiana.
«Come prima cosa – ha sottolineato il Vescovo – vorremmo ribadire l’importanza della dignità della persona. In genere quando ci si avvicina alla Caritas, lo si fa per una richiesta finanziaria o di derrate alimentari. In questo modo, pensiamo di avere la possibilità, grazie anche all’impiego di beni che altrimenti sarebbero inutilizzati, di creare una sorta di filiera per garantire a chi ha bisogno il rispetto della propria persona e la possibilità di produrre ciò di cui poi si potrà anche beneficiare».
Il progetto è stato illustrato dal diacono Paolo Di Nezza, direttore della Caritas di Isernia. «Portiamo sul territorio questa iniziativa, fortemente voluta dal nostro Vescovo - ha spiegato -. L’esperienza vedrà coinvolte diverse famiglie indigenti, quelle che più di tutti bussano alle porte della Caritas ogni giorno. Per un anno cercheremo di dare loro un’attività lavorativa per fargli innanzitutto recuperare la dignità. Non è tanto una questione assistenziale, quanto uno strumento che consente loro di entrare o rientrare nel mondo del lavoro, nella speranza che tale esperienza possa essere prolungata. Questo progetto – ha poi aggiunto – prende forma sfruttando le risorse del nostro territorio, in particolare della nostra Chiesa, che ha messo a disposizione dei terreni».
Diverse le testate locali (primopianomolise.it, moliseweb.it, ilgiornaledelmolise.it che ne hanno dato la notizia) e anche il tg3 Molise (dal secondo minuto).